Welfare aziendale flessibile e condiviso con i lavoratori. Smart working, magari in uffici più grandi e con ampia flessibilità. E poi ascolto e supporto psicologico perché il disagio importato sul luogo di lavoro fa male (anche) al business. Chi riesce a mettere in atto queste e altre modalità innovative si rivela un Best employers per l’Italia, come testimonia il sondaggio realizzato, insieme al contribuito dei lettori del Corriere della Sera, dalla piattaforma digitale Statista.
La graduatoria equivale ad un voto, sul modello della pagella scolastica, per l’azienda nella quale si lavora o si è lavorato. Sono 400 le imprese complessivamente considerate, divise per le 20 categorie qui presentate (l’elenco completo al sito: www.statista.com).
OTTIME PERFORMANCE PER F&B E RETAIL
Anche questa volta le aziende italiane del food & beverage ottengono i punteggi più alti, e sono presenti in gran numero al pari delle insegne della Grande distribuzione. Vince Heineken, che prende un 9, davanti alla Ferrero (8,951) e alla Ferrari di Maranello (8,950). Al nono posto si colloca Barilla (8,83), e appena fuori dalla top ten Lavazza (11esima, con 8,81). A seguire ottimi piazzamenti per Danone (15esima, 8,74), Nestlé (27esima, 8,57), Parmalat (31esima, 8,56) e Coca-Cola HBC (36esima, 8,53). Al 91esimo posto Amadori (8,24), seguita da Arborea (194esima, 7,78), illy (239esima, 7,62), Lactalis (251esima, 7,57), Unigrà (264esima, 7,53) e Sodalis Group (387esima, 6,98).
In ambito retailer, la prima insegna della Gdo in classifica è Esselunga (68esima, 8,33), seguita da Coop (115esima, 8,09), CRAI (117esima, sempre con 8,09), Eurospin (132esima, 8,04), Metro (140esima, 8,01), Amazon (147esima, 7,97), Lidl (148esima, 7,97), MD (161esima, 7,92), Conad (171esima, 7,87), Gruppo Arena (191esimo, 7,79), Iper (201esimo, 7,75), Il Gigante (213esimo, 7,71) e Penny (277esimo, 7,49).
Sulla socialità e il ruolo dei manager insiste Gabriele Gabrielli, che alla Luiss insegna nei corsi di Organizzazione e gestione delle risorse umane e People management: “Un sondaggio Gallup dice che in Europa solo 11 lavoratori su cento sono motivati e appassionati, in Italia il 5%. Specie adesso che stiamo ripartendo, viene avanti forte una domanda sul senso del lavoro: a cosa serve, che cosa mi dà? Ecco: i top manager devono offrire ai collaboratori la propria visione. E un progetto d’impresa a cui aderire”. L’invito è a non sprecare l’occasione per rimettere al centro il senso del fare.