Eat Happy Group, fate largo al sushi

Il nuovo polo industriale di Bologna Interporto getta le basi per la crescita del business e per l’ampliamento distributivo del brand Wakame

Cucina asiatica, ma rigorosamente made in Italy, pronta per conquistare lo Stivale. È questa la filosofia di Eat Happy Group, realtà specializzata nella produzione di sushi, che negli ultimi anni ha visto un exploit di vendite e una capacità di presidio nella Gdo tali da essere annoverata tra i primi tre player del mercato del sushi. 

Le fasi di preparazione degli hosomaki
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Le fasi di preparazione degli hosomaki
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Eat Happy Group, multinazionale innovativa nel settore del food con base a Colonia, getta le proprie fondamenta in Germania nel 2013. Dopo l’enorme successo riscosso entro i confini nazionali, grazie alle originali proposte di Asian food, il Gruppo ha intrapreso un percorso di espansione prima in Austria e poi in Italia, attratto da un mercato sempre più vivace e dinamico. La mission di Eat Happy Group, che nell’hashtag #covertheboot riassume la sua essenza, trova nella sede di Busto Arsizio il punto d’avvio del business tricolore e nella nuova sede di Bologna la sua naturale prosecuzione. L’azienda è concessionaria di due brand, Eat Happy e Wakame, declinati in due modelli di business differenti, come spiega Giovanni Corbelli, Coo Eat Happy Group Italia: “Per il brand Eat Happy, il modello applicato è dello shop in shop: il sushi extra fresco viene preparato quotidianamente all’interno dei corner in store da operatori specializzati e appartenenti al Gruppo. Per il brand Wakame esistono diverse soluzioni, che ci permettono di essere capillari nel tessuto della distribuzione. Le formule vedono l’impiego di vetrine con consegna diretta in punto vendita o con il passaggio in piattaforma del cliente”.

Il modellamento del riso per il nigiri
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Il taglio del salmone per il sashimi
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UN PUNTO STRATEGICO 

Con Wakame, Eat Happy Group presidia il mercato della Gdo offrendo ai clienti una selezione di Asian food. Dal sushi alle pokè, ai quali presto si affiancheranno gli hot ready meal, sempre d’ispirazione orientale. L’apertura del nuovo sito di Bologna presso l’Interporto offre un nuovo slancio in termini di volumi produttivi e di efficienza distributiva, configurandosi come un vero e proprio punto strategico per l’ampliamento del giro d’affari. “Lo stabilimento di Bologna è stato progettato e realizzato ex novo, con installazioni all’avanguardia e intelligenti, oltre a essere studiato appositamente per i requirement della produzione sushi Wakame – spiega Corbelli –. Sul fronte della produzione, con il nuovo sito incrementeremo i volumi, compensando la saturazione ormai raggiunta dall’altro sito di Busto Arsizio. La posizione all’interno di un polo logistico di spicco come l’Interporto di Bologna ci consentirà di semplificare i collegamenti con tutte le aree del Centro sud Italia. Da Bologna, i collegamenti diretti con queste regioni, oltre che quelli dei clienti in essere, vanno via via implementandosi, aprendo le porte a nuovi partner commerciali”. 

Il confezionamento in box multiformato
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wakame
Il confezionamento in box multiformato
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Leggi l’intero reportage su Food Novembre 2022, con approfondimenti su:

  • Gli investimenti nel campo dell’innovazione
  • La vision aziendale e i modelli di business proposti
  • L’intervista al Ceo Andrea Calistri
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