La distribuzione moderna ha confermato anche nel 2022 un ruolo centrale nello scenario economico italiano, al pari di una Mdd sempre più al centro delle strategie dei retailer. Su questi due leitmotiv si è sviluppato l’atteso convegno di apertura di Marca by BolognaFiere, che ha visto anche la partecipazione del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, ha aperto i lavori tratteggiando un clima economico e sociale attraversato dalle preoccupazioni legate soprattutto alla situazione economica, che prelude ad un futuro nel quale l’era della resilienza lascerà il posto all’era dell’agilità.
FINO A 77 EURO DI RISPARMI AL MESE PER LE FAMIGLIE
Tra i molti spunti emersi dall’intervento di Valerio De Molli, Managing partner e Ceo The European House – Ambrosetti, vale la pena di sottolineare lo sforzo della Gdo per tutelare il potere d’acquisto degli italiani. “Le aziende distributive hanno assorbito una parte molto significativa di aumento dei prezzi, per un valore di 3,9 miliardi di euro, consentendo un risparmio medio per famiglia fino a 77 euro al mese”. Il settore distributivo italianoè responsabile dell’80% degli acquisti attraverso una rete di 25.000 punti vendita. “Sui 600 miliardi di euro di fatturato complessivi della filiera, 155 sono generati dalle aziende della Gdo, con un valore aggiunto diretto di 25,6 miliardi”.
La distribuzione moderna si conferma inoltre un volano per la crescita di tutta la filiera agroalimentare e delle Pmi ad essa legate da rapporti duraturi nel tempo. Non a caso, sette imprese Mdd partner su dieci stimano per il 2023 un incremento del loro giro d’affari.
LA QUOTA DELLA MDD SALE AL 20,8%
Anche la private label continua a mostrare grande vitalità. A fine 2022 il fatturato della Marca del distributore è stato pari a 12,8 miliardi di euro (+9,4% rispetto al 2021), con una quota di mercato del 20,8%, quasi raddoppiata rispetto al 2003. “Nel 2022 – ha sottolineato Gianmaria Marzoli, Vice president Iri – la Marca del distributore ha fatto segnare un +12% a valore e un +2,9% a volume. La marca ‘insegna’ conferma una forte incidenza sul totale (pari al 70,0%, +0,2%), ma va sottolineato il trend a valore del segmento premium (+8,9%). La pressione promozionale si è attestata sul 15% (-1,2 punti), mentre è cresciuto il numero medio di referenze, salito a 1.734 (+2,4%)”.