Il Ferrero Technical Center, nuovo polo di innovazione tecnica della multinazionale di Alba, dopo essere stato ultimato è a pieno regime con tutte le attività insediate. Pensata nel nome della qualità totale per rispondere ai principi della manifattura 4.0, la struttura punta ad una produzione automatizzata e interconnessa, con una reciprocità tra uomo e macchina, in relazione con l’ecosistema. Il nuovo polo nasce dall’esigenza di riunire e rendere complementari e interconnesse le attività di engineering dell’azienda, in particolare quelle destinate alla progettazione dei nuovi impianti di produzione, con l’officina dove questi vengono preassemblati e testati. Un know-how prezioso, che l’azienda ha voluto nella sede di Alba.
Proprio ad Alba ha sede anche il più grande stabilimento italiano di Ferrero. Lo studio approfondito del luogo, oltre a elementi quali il legame con il territorio, la natura e i suoi colori hanno ispirato il progetto architettonico di Frigerio Design Group. Seguendo un approccio basato sulla slow architecture, si è scelto di dare vita ad un’architettura che si integra nell’ambiente circostante e crea relazioni con gli elementi più caratteristici del paesaggio delle Langhe.
IL PROGETTO
Capace di affiancare le funzioni direzionali a quelle operative, il nuovo polo, un edificio bioclimatico e nZEB (nearly Zero Energy Building) si estende su 12.700 mq e ospita oltre 200 dipendenti. L’architettura cela alla vista impianti e parti tecniche. Il volume è progettato per massimizzare tutti gli apporti passivi e limita le risorse per la sua gestione e manutenzione, ospitando nella parte inferiore le aree destinate alla produzione e in quella superiore gli uffici.
L’obiettivo primario del progetto del Ferrero Technical Center è stato quello di dare la giusta accoglienza a funzioni distinte, ma strettamente connesse: l’officina per la produzione dei macchinari destinati agli stabilimenti, collocata al piano terra insieme a tutte le attività connesse alla loro progettazione; mentre la quasi totalità del livello superiore è destinata a differenti tipologie di uffici, direzionali e operativi, oltre che a spazi di lavoro, sale meeting e aree a disposizione del personale. Tutte le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o celati all’interno del mezzanino, che connette con i suoi 3.300 mq progettazione e produzione. L’officina di 3.500 mq è caratterizzata da strutture dove le lavorazioni e gli impianti architettonicamente integrati sono lasciati a vista.
GLI UFFICI
Comfort working: queste sono le parole chiave che sintetizzano il progetto per gli uffici, con spazi dove i cinque sensi sono stimolati alla ricerca del giusto comfort. I materiali e i colori riproducono la natura che circonda l’edificio, rendendo gli uffici un “landscape in quota”. Una serie di patii verdi sono stati inseriti al centro del grande open space per assolvere funzione bioclimatica, acustica ed estetica, e assicurare così una migliore qualità sensoriale e un’illuminazione naturale. Permettendo al tempo stesso di integrare nella vita lavorativa momenti di relax e incontro, avvicinando la natura interna a quella esterna, anche grazie alla grande apertura sul paesaggio.
Gli spazi ufficio, collocati all’ultimo piano, si estendono su un open space di 4.100 mq che ospita sale meeting, spazi privati e aree relax, permettendo ai lavoratori di utilizzare postazioni ergonomiche che sono proiettate sul panorama paesaggistico. Gli spazi sono caratterizzati da vetrate e aperture modulari, continue e trasparenti, con pochi elementi fissi e geometrie coordinate che offrono massima flessibilità.Tra le scelte dell’architetto Frigerio c’è stata anche quella di togliere dalle singole postazioni i cestini per la carta creando un processo virtuoso di raccolta centralizzata differenziata che ha coinvolto attivamente i dipendenti, avviando così una riflessione più ampia che facilita il riciclo.
IL PROGETTO DEGLI INTERNI
Il progetto di interior si sviluppa a partire dall’elemento chiave del colore verde, presente in tre diverse gradazioni: sulle pavimentazioni in linoleum, alternato al legno di bambù, e nella successione di giardini aperti e sospesi legati dal richiamo alle materie prime della produzione Ferrero.Gli spazi assorbono luce naturale e aria, e sono stati studiati guardando ai benefici della biofilia, utilizzando il verde anche come sistema per la regolazione del microclima e inserendo piante di caffè, noccioli e melograni.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
L’edificio è stato sviluppato per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica. Il volume è compatto, realizzato con materiali industriali, in prevalenza montati a secco: massimizza tutti gli apporti passivi (luce, aria e soleggiamento) e limita al minimo le risorse per la gestione e la manutenzione, contribuendo al tempo stesso a un’identità chiara e definita. Un impianto fotovoltaico sulla copertura garantisce una produzione di energia pari a 300 kW di picco. Grazie ad aperture contrapposte, nelle mezze stagioni gli ambienti potranno essere ventilati naturalmente. Gli uffici sono climatizzati con dei sistemi radianti a soffitto che funzionano a 40° rispetto ai canonici 70°, e svolgono anche la funzione fonoassorbente per il controllo acustico degli ambienti. I parcheggi esterni garantiscono il controllo dell’inquinamento luminoso grazie ad un sistema smart, che ne controlla l’accensione solo in presenza di traffico.