Il nuovo disciplinare di produzione del Culatello di Zibello Dop, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, aggiorna le caratteristiche analitiche del prodotto all’evoluzione delle razze suine e alle tecniche di allevamento, e consente di produrre con standard qualitativi sempre più elevati. Anche e con particolare riferimento al valore del sale, che è stato ulteriormente rivisto verso il basso.
Il Culatello di Zibello è un prodotto di nicchia – ogni anno, poco più di 90mila culatelli si possono fregiare della prestigiosa denominazione Dop – che sta riscuotendo ampi consensi sia in Italia sia all’estero. Il comparto conta circa 300 occupati, con un giro d’affari che nel 2021 ha superato i 23 milioni di euro.
Il Consorzio di tutela associa tutte le 23 aziende produttrici e, nel giugno 2010, ha ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole. Attualmente presieduto da Romeo Gualerzi, il Consorzio, garantisce al consumatore con apposito marchio che il Culatello di Zibello Dop rispetti esattamente le tradizioni e venga fatto ancora “come una volta”. Dal 1996, a garanzia della meticolosità del procedimento di produzione e dell’unicità del prodotto, questo prodotto d’eccellenza della bassa pianura parmense gode della denominazione d’origine protetta.