È tempo di bilanci e di nuove sfide per il Parmigiano Reggiano che archivia un ottimo 2022 in controtendenza rispetto alla flessione generalizzata dei consumi alimentari nel mercato domestico (-4,2%) e dei formaggi (-3%).
I dati presentati oggi dal Consorzio di tutela, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Milano a Palazzo Giureconsulti sono incoraggianti: vendite sul mercato interno in crescita del 2,6% e del 3% all’estero, a fronte di un giro d’affari al consumo che supera i 2,9 miliardi di euro contro i 2,7 del 2021 in progressione del 6,9% rispetto all’anno precedente (156.620 tonnellate vs 152.690, +2,6%). E anche i dati NIQ (NielsenIQ) aggiornati all’ytd 26 febbraio 2023 confermano il trend positivo che si attesta al +15,1% a volume e al + 18,4% a valore (totale Italia pv+pi).
Le aziende del Consorzio hanno mostrato quindi una grande resilienza e maturità di fronte alle incognite del mercato rappresentate dal caro energia/prezzi e dalla conseguente contrazione del potere di acquisto del consumatore.
Nei mercati infatti la quotazione della Dop ha registrato nel 2022 una media annua di 10,65 euro al chilo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore) in leggero aumento rispetto al 2021 quando si era attestata a 10,34 euro al chilo. Il prezzo finale al consumo ha subito un rialzo pari al 4-5% grazie alla capacità dei produttori di assorbire i rincari che per alcune materie prime come mais e soia è letteralmente raddoppiato.
EXPORT, UNA DOP SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE
E se il Parmigiano Reggiano mostra un trend anticiclico sul mercato domestico, sui mercati internazionali i risultati di vendita sono ancora più brillanti. Con 64.202 tonnellate esportate la quota export aumenta di due punti percentuali salendo al 47%: tra i paesi di destinazione i mercati più performanti sono stati la Spagna (+11,3% con 1.602 tonnellate vs 1.439 nel 2021); Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop (+8,7% con 13.981 tonnellate vs 12.867), e Francia (+7,2% con 12.944 tonnellate vs 12.077 tonnellate). Buoni i risultati anche in Giappone, che cresce del +38,8% (1.010 tonnellate vs 728), Australia, che segna un +22,7% (713 tonnellate vs 581) e Canada, con un +6,3% (3.556 tonnellate vs 3.345). Unica nota stonata tra i mercati core la Germania che registra una flessione pari al -13,8% a fronte di 9.234 tonnellate.
COMUNICAZIONE: I KEY FACTOR PER SUPPORTARE UN BRAND GLOBALE
Con un investimento totale di 18,6 milioni di euro stanziato nel 2023, il Parmigiano Reggiano si avvia a diventare un brand globale, pronto ad affrontare le sfide del mercato internazionale, in primis l’Italian sounding. Proprio per questo, il Consorzio continuerà a lavorare assiduamente per valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti.
“La politica che il Consorzio sta portando avanti ormai da anni – dichiara a Food Nicola Bertinelli Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – è quella di comunicare i valori che legano il prodotto al territorio e che lo rendono unico: biodiversità, benessere animale e sostenibilità. Lo sviluppo della filiera passa anche dall’internazionalizzazione del brand con particolare focus sugli Usa, dove il parmigiano Reggiano rappresenta solo il 5% della categoria parmesan e che quindi ha un potenziale di crescita ancora molto elevato”.
I NUMERI DEL PARMIGIANO REGGIANO (2022)
2.356 allevatori / conferenti latte ai caseifici attivi a dicembre 2022
267.000 bovine di oltre 24 mesi di età per la produzione di latte
2,03 milioni di tonnellate di latte prodotto nel 2022
16,1% della produzione nazionale di latte vaccino del 2022
309 caseifici produttori
4.002.270 forme prodotte pari a circa 160.097 tonnellate
50.000 persone coinvolte nella filiera produttiva
1,8 miliardi di euro giro d’affari alla produzione (+5,3%)
2,9 miliardi di euro giro d’affari al consumo (+6,9%)
64.202 tonnellate esportate (+3%)
47% quota export (vs 45% del 2021)