Spesa, preoccupazione per pandemia e inflazione

Una ricerca condotta da Kellogg e Spark analizza gli impatti del Covid-19 e dell’attuale instabilità economica sul potere d’acquisto e sulle abitudini di consumo degli italiani
Spesa, preoccupazione per pandemia e inflazione

Kellogg ha condotto una ricerca, in collaborazione con l’Istituto di ricerca di mercato Spark – The International Insights and Research Agency, sulle conseguenze della pandemia e dell’attuale contesto economico sulle abitudini di spesa e sul potere d’acquisto degli italiani, evidenziando il rischio di povertà alimentare soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.

LE EVIDENZE RISCONTRATE

L’indagine ha rilevato che il 25% degli intervistati è preoccupato per il budget che deve dedicare all’acquisto di beni alimentari (una tendenza in aumento del 10% dagli ultimi sei anni) e che il 32% risparmia sulle bollette di gas ed elettricità per avere a disposizione una somma maggiore da destinare al proprio carrello della spesa. Il 53% del campione ha visto del resto una riduzione della disponibilità di reddito a causa del carovita. In particolare, chi appartiene alla fascia low income (con un reddito inferiore a 20.000 euro annui) dichiara di aver modificato le proprie abitudini di spesa alimentare a causa delle preoccupazioni finanziarie (23%) e di avere difficoltà nello sfamare la propria famiglia (33%).

L’ALIMENTAZIONE DEI BAMBINI

Spark ha intervistato anche 243 insegnanti, testimoni dell’impatto del contesto attuale sull’alimentazione dei più piccoli. Quasi il 50% dei docenti conferma che i bambini che frequentano la loro classe arrivano a scuola mostrando appetito, fattore che si è accentuato nell’ultimo anno e che deriva, secondo loro, dalle difficoltà economiche delle famiglie (50%) e dalla poca attenzione dei genitori in merito al fabbisogno nutrizionale dei figli (30%). Il 40% degli insegnanti ritiene che il problema di non avere accesso alla colazione sia significativo per gli studenti. Non consumare il primo pasto della giornata, o non fare una colazione nutriente e bilanciata contribuisce infatti a generare stanchezza durante le lezioni (secondo il 62% degli insegnanti), difficoltà a concentrarsi (63%) e a partecipare attivamente (40%), oltre ad influenzare negativamente la performance scolastica complessiva (16%).

IL PROGETTO BREAKFAST CLUB

Insieme a Croce Rossa Italiana, Kellogg Italia ha deciso di rafforzare il suo impegno per il Breakfast Club, un’iniziativa unica volta a donare il primo pasto della giornata ai bambini delle scuole elementari che arrivano in classe senza aver fatto colazione. Un progetto che intende promuovere uno stile di vita sano, offrendo agli studenti una prima colazione nutriente e bilanciata e sensibilizzandoli all’adozione di corrette abitudini alimentari, da poter seguire anche al di fuori della vita scolastica. Dal 2017 – anno in cui è partito il progetto – al 2022, l’iniziativa ha coinvolto circa 1.700 bambini e famiglie appartenenti alle fasce più vulnerabili della popolazione, distribuendo più di 110.000 colazioni a titolo gratuito. Per l’anno scolastico in corso, Kellogg distribuirà 50.000 colazioni a 500 bambini, incrementando il numero dei Breakfast Club in Italia a 10.

Nell’attuale contesto economico, è ancora più urgente per le aziende contribuire ad alleviare la povertà alimentare e supportare le fasce più fragili della popolazione. Sono molto orgoglioso di quanto fatto sino ad oggi. Insieme a Croce Rossa Italiana continueremo ad essere vicini ad un numero sempre maggiore di bambini, promuovendo abitudini alimentari corrette attraverso i Breakfast Club”, commenta Giuseppe Riccardi, General manager Kellogg Italia.

I RISULTATI DEL PROGETTO PER L’A.S. 21/22

Gli istituti scolastici coinvolti nel progetto per l’anno scolastico 2021/22 hanno testimoniato, attraverso un questionario di valutazione promosso da Croce Rossa Italiana, che l’impatto del Breakfast Club non è solo quantitativo, ma soprattutto qualitativo. Da un punto di vista nutrizionale e di educazione alla corretta alimentazione, assicurando l’accesso ad uno dei pasti più importanti della giornata, contribuisce a migliorare le abitudini alimentari degli studenti (secondo il 50% degli intervistati). A livello educativo e sociale favorisce il miglioramento della puntualità e della concentrazione degli studenti a scuola (secondo il 28% degli intervistati), il comportamento e la partecipazione in classe (36%) e la frequenza (quasi il 25%), oltre a favorire i livelli di interazione tra gli studenti (54%) e con gli adulti stessi della scuola (52%). I Breakfast Club sono parte integrante della strategia ESG Kellogg’s Better Days con cui l’azienda si impegna a creare un futuro migliore per tre miliardi di persone entro la fine del 2030.

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