“Spesso buono oltre” la data di scadenza, ma solo quando questa non è tassativa. La Commissione Europea lancia la proposta di aggiungere una nuova indicazione alle etichette degli alimenti, accanto a quella ormai vigente da tanti anni “da consumarsi preferibilmente entro il”. Un modo per ridurre lo spreco degli alimenti: ogni anno nei paesi Ue vengono gettati 57 milioni di tonnellate di cibo, pari a 127 chili per abitante. Sarebbe il primo passo verso l’obiettivo di ridurre degli sprechi alimentari del 50% entro il 2030.
SPESSO BUONO OLTRE, SENZA ALCUN DUBBIO
“Siamo favorevoli a un chiarimento del significato della dizione ‘da consumare preferibilmente entro’, specificando che dopo tale data le caratteristiche nutrizionali e di sicurezza non cambiano”, afferma Agostino Macrì, Responsabile area sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “In alternativa si potrebbe dire che dopo tale data si possono avere soltanto modifiche qualitative che non influenzano la sicurezza degli alimenti”. Unc sottolinea però che sarebbe comunque meglio escogitare “una dizione meno sbrigativa di quella in inglese (tradotta letteralmente in italiano con ‘spesso buono oltre’) che rischia di creare confusione. Il termine ‘spesso’, infatti, potrebbe lasciare intendere che ci sono casi in cui l’alimento non è buono o sicuro”, conclude Macrì.