Nelle famiglie italiane vivono quasi 65 milioni di animali da compagnia, di cui quasi 9 milioni di cani e 10 milioni di gatti. L’alimentazione di queste due specie rappresenta il segmento principale del mercato nazionale del pet food e pet care. Nel 2022 i prodotti per l’alimentazione di cani e gatti hanno sviluppato nel mercato italiano un giro d’affari di 2.759 milioni di euro. La crescita in valore rispetto al 2021 è stata pari all’11,4%, influenzata dalla forte dinamica inflattiva osservata in tutti i settori merceologici. In termini di volumi, sono state oltre 673mila le tonnellate vendute, in aumento dello 0,8% sul 2021. I prodotti per gatto rappresentano il 53,8% del valore complessivo, con un fatturato di poco più di 1.484 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano invece il 46,2% del mercato totale, ovvero 1.275 milioni di euro.
RIDURRE L’IVA SUL PET FOOD AL 10%
Un estensivo scenario di mercato è stato presentato a Zoomark International 2023 in occasione della diffusione della XVI edizione del Rapporto Assalco-Zoomark. “Oggi in oltre il 40% delle famiglie italiane è presente almeno un pet”, afferma Giorgio Massoni, Presidente di Assalco, che a Bologna ha ribadito il suo appoggio all’istanza promossa da più parti per la riduzione dell’aliquota Iva sugli alimenti per gli animali da compagnia e le cure veterinarie dal 22% al 10 per cento. “Appare del tutto incoerente che agli alimenti per gli animali d’affezione sia applicata l’aliquota del 22%, come se si trattasse di un bene di lusso. In Germania sugli alimenti per cani e gatti viene applicata l’Iva agevolata del 7%”.
CRESCITA NON SOLO PER CANI E GATTI
Secondo le stime Euromonitor, in Italia sono presenti quasi 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli e quasi 3,2 milioni tra piccoli mammiferi e rettili. Nel 2022 il mercato degli alimenti per questi animali da compagnia è cresciuto a volume del 2,3% e a valore del 5,6%, sviluppando un fatturato di quasi 13,2 milioni di euro presso la Gdo. Il segmento principale è quello degli alimenti per uccelli che copre il 43,7% del valore e il 47,6% dei volumi, con vendite in crescita del 6,3% a valore e volumi stabili. Seguono gli alimenti per roditori, anch’essi in crescita del 7,7% a valore e 2,4% a volume rispetto allo scorso anno.
Tutti i principali canali distributivi lo scorso anno hanno evidenziato una crescita in valore superiore a quello in volume. Il divario maggiore si riscontra nel grocery, che canalizza il 59% del fatturato complessivo del mercato pet food, (ossia 1.628 milioni di euro) e dove la spinta inflattiva è stata più marcata. L’incremento a valore è stato infatti pari al 14%, mentre a volume si è fermato allo 0,4 per cento. Le restanti vendite si dividono tra i petshop tradizionali, che contano in Italia poco meno di 5 mila punti vendita e rappresentano il 24,4% del mercato (673,8 milioni di euro di fatturato nel 2022), le catene pet shop che assorbono circa il 14% del valore totale (385,1 milioni di euro) e i pet shop Gdo, che hanno raggiunto un fatturato pari a 72,7 milioni di euro e conquistato il 2,6% del totale fatturato degli alimenti per cani e gatti.