La cucina italiana è ufficialmente candidata a essere iscritta nella lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali. Il Ministero dell’Agricoltura e l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti, con il supporto di Ice Agenzia, hanno deciso di identificare nel Summer Fancy Food Show 2023 un’occasione per dare valore a questa candidatura.
La cucina italiana, definita come “un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano”, è stata protagonista, con il dossier di candidatura, del Summer Fancy Food Show e dell’evento organizzato da ICE Agenzia al Gotham Hall di Broadway. La serata evento ha visto la presenza di un pubblico di 150 personalità provenienti dall’Italia, dagli States e dal resto del mondo alla presenza di istituzioni, imprenditori e vari brand rappresentanti del made in Italy.
IL MENÙ
Chef d’eccezione si sono alternati alla preparazione del menù per la serata. Come Enrico Derflingher, due stelle Michelin, una lunga esperienza alla Casa Bianca e Buckingham Palace, celebre per aver ideato il risotto ‘Regina Vittoria’, il più amato della Regina Elisabetta, preparato con i gamberi rossi. Ad Alessandro Borghese, chef rinomato e tra i volti più noti della televisione italiana, è stata affidata la preparazione del primo piatto: pasta e patate. Gianni Tarabini, lo chef valtellinese che con il suo agriturismo Le Présef ha conquistato per primo la stella Michelin, insieme a Derflingher si è occupato del secondo. Infine, dalla maestria dello chef veneto Andrea Zanin, due stelle Michelin e punto di riferimento della cucina italiana in America, è nato il dessert, un tiramisù preparato secondo la ricetta della tradizione nota in tutto il mondo.
Nel corso della serata è stata consegnata, da parte del Ministero dell’Agricoltura, a Fabrizio Facchini, componente del Cda dell’associazione italiana Chef di New York e ai ristoratori presenti una targa da esporre presso la propria attività recante la scritta “Io amo la cucina italiana candidata a Patrimonio Unesco”.
Spazio anche alla solidarietà. I cuochi contadini di Campagna Amica hanno infatti preparato la piadina, simbolo della Romagna alluvionata a sostegno della quale è stata presentata, dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, dall’Ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia e dal Direttore di Campagna Amica Carmelo Troccoli, anche la raccolta fondi della National Italian American Foundation (Niaf).
IL RUOLO DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, ha dichiarato: “Il governo è al lavoro per rafforzare la presenza del ‘marchio Italia’ nei mercati esteri, coinvolgendo e dialogando con tutti gli attori della filiera agroalimentare. Eventi come questo sono la strada da percorrere per valorizzare le nostre eccellenze, appuntamenti dove le nostre aziende hanno la possibilità di aprirsi al mondo e di far conoscere la qualità che contraddistingue la nostra nazione. La domanda di made in Italy continua ad aumentare, e solo facendo sistema saremo in grado di rispondere alle sfide, presenti e future, dell’internazionalizzazione”.
Mariangela Zappia, Ambasciatrice dell’Italia negli Stati Uniti, ha sottolineato: “La cucina italiana, insieme alla moda, al design e alle eccellenze più innovative del made in Italy, è già amatissima negli Stati Uniti. La candidatura all’inserimento nel patrimonio immateriale dell’umanità contribuisce ad accrescere, nel pubblico americano, la consapevolezza che la cucina italiana non esprime solo il meglio in termini di gusto, ma è un tassello fondamentale di un patrimonio culturale ineguagliabile, parte di una tradizione millenaria e allo stesso tempo dimostrazione di innovazione e sostenibilità”.
Matteo Zoppas, Presidente Ice, ha concluso: “La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco si legittima con la sua unicità e la sua capacità di rispondere ai temi della biodiversità e ai valori della sostenibilità diventati oggi punti essenziali per la salvaguardia del pianeta. Con la sua originalità nello sviluppo di tecniche di cottura diversificate e di utilizzazione degli ingredienti, la cucina italiana ha saputo integrare largamente i modelli di innumerevoli paesi del mondo, aspirando giustamente a questo importante riconoscimento. L’Italia con i suoi cuochi, maestri, chef, ha declinato la cucina italiana in tante forme, generando una forte richiesta dei nostri prodotti tanto negli Stati Uniti quanto nel resto del mondo. Basti pensare che solo nel 2022 le esportazioni di prodotti agroalimentari negli Usa sono state di 6,6 miliardi di euro, in crescita del +18,5% rispetto al 2021. Dalla pasta alla pizza, dal cappuccino al panino, dal risotto al prosciutto, dall’olio all’aceto balsamico, la cucina italiana è diventata sinonimo di adattabilità e di salvaguardia dei prodotti più disparati che il pianeta ci offre”.