Uno scontrino “pesante” per un carrello vuoto. È l’effetto congiunto dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita, che ha costretto gli italiani a riconfigurare i consumi nella distribuzione moderna. Ma non tutte le categorie merceologiche sono ugualmente colpite, come dimostra la 13° analisi dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy. Grazie al suo approccio metodologico innovativo, il report individua i trend di vendita di 12 panieri di consumo (individuati sulla base di claim, certificazioni, loghi e icone presenti sulle etichette), rifacendosi alle rilevazioni di NIQ su venduto e consumo nella Gdo.
UNO SCENARIO COMPLESSO
Con la tredicesima edizione dell’Osservatorio Immagino si analizzano i fenomeni che hanno caratterizzato il 2022. “La storica e radicata difesa della qualità del cibo messa in atto dagli italiani ha faticato a reggere l’urto dei fenomeni così impattanti che hanno caratterizzato gli ultimi 12 mesi – spiega Marco Cuppini, Research and communication director GS1 Italy –. Sono aumentati i prezzi e si è cominciato a vedere in modo netto come siano diminuiti i volumi, anche se in maniera diversa fra fasce di prezzo, con quella più bassa che ha mostrato la maggior sofferenza”.
I CLAIM CONTROCORRENTE
Il report approfondisce dettagliatamente anche la tematica della convenienza, scoprendo così che non tutti i prodotti hanno subìto dei tagli nelle quantità acquistate. “Tra i principali panieri analizzati dall’Osservatorio Immagino i claim relativi al basso tenore di zuccheri, alla ricchezza in proteine e all’assenza di lattosio hanno aumentato le vendite anche in volume e non solo a valore. Evidentemente le caratteristiche di questi prodotti sono talmente importanti per i consumatori da non modificarne i comportamenti di acquisto”, chiarisce Cuppini.