Icam Cioccolato ribadisce il suo impegno verso un approccio etico e sostenibile con il suo quinto bilancio di sostenibilità. Persone, filiera, innovazione e ambiente sono i quattro pilastri su cui è costruita l’identità aziendale e le quattro macro aree a partire dalle quali Icam ha elaborato il bilancio, indicando per ciascuna gli obiettivi raggiunti e i traguardi verso cui tendere negli anni a venire.
“L’impegno principale del 2022 è stato quello di consolidare il ruolo di Icam come soggetto responsabile, capace di generare valore condiviso – dichiara Sara Agostoni, Chief sustainability officer Icam Cioccolato –. In continuità con la nostra storia di oltre 75 anni, ci siamo sforzati di ricercare nuove occasioni di sviluppo di relazioni e sinergie positive in grado di produrre risultati soddisfacenti per tutti, base di ogni progetto realmente resiliente e globalmente sostenibile”.
Redatto in conformità ai Gri standard (Global reporting initiative standard) del 2021, il documento associa a ciascuna delle attività analizzate gli Sdg (Sustainable development goals) dettati dall’Onu per l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’IMPEGNO VERSO LE PERSONE
Con 393 collaboratori al 31 dicembre 2022, Icam ha incrementato del +5% le persone inserite in organico presso la sede italiana, potendo contare oggi su un 94% di contratti a tempo indeterminato sul totale degli assunti. Tutti i collaboratori assunti hanno inoltre accesso a un pacchetto di benefit e incentivi legati alle performance e ideati dall’azienda per offrire condizioni di lavoro migliorative rispetto al settore di riferimento. Tra questi, gli incentivi legati alle performance individuali, una piattaforma di welfare aziendale per l’erogazione defiscalizzata del premio di produttività.
In Uganda, dove nel 2010 l’azienda ha creato un centro di raccolta ed essiccazione delle fave di cacao (seguito negli anni da altri due centri), Icam applica la stessa attenzione e gli stessi principi di sostenibilità. Con un incremento di 36 persone inserite in organico, anche i collaboratori di Icam Chocolate Uganda Ltd possono beneficiare di una serie di benefit che vanno oltre quanto previsto dalla normativa locale. A questo si aggiunge l’accesso alla formazione legata all’ottenimento delle certificazioni Rainforest Alliance e Biologico, con contenuti prevalentemente tecnici ma che hanno riguardato anche il codice etico e di condotta a cui tutti i collaboratori devono attenersi. Nel 2022 Icam ha formato 6.428 agricoltori nelle tre sedi ugandesi di Bundibugyo, Hoima e Mukono.
L’IMPEGNO VERSO LA FILIERA
L’eccellenza dei prodotti Icam è il risultato dell’accorta e scrupolosa gestione della catena di fornitura dell’azienda nella sua interezza. Partendo dalle filiere per l’approvvigionamento del cacao, oltre 20 i paesi tra Africa, Sudamerica e America Centrale, fino ad arrivare a quelle dello zucchero, del latte e derivati, della frutta secca, ecc., Icam coinvolge ogni fornitore a dare il proprio contributo nel raggiungimento dell’obiettivo di tracciare il percorso realizzato da ogni ingrediente che partecipa alla realizzazione del prodotto finale.
Partendo da una selezione scrupolosa delle materie prime, con l’obiettivo di riuscire nell’intento di tracciare l’intera filiera, il gruppo ha stilato ormai da oltre una decina di anni un codice etico aziendale che vede nel rispetto, nella sostenibilità e nella trasparenza i valori guida da seguire in tutte le fasi delle attività di produzione del cacao e di tutti gli ingredienti necessari alla realizzazione del cioccolato in ogni sua forma. Il codice etico Icam è stato condiviso da molti dei fornitori dell’azienda e ad oggi è stato sottoscritto dal 97% dei fornitori di cacao e dal 100% dei fornitori di altre materie prime. Un modus operandi virtuoso che nel 2022 ha portato alla certificazione “Organic” dell’80% delle fave di cacao utilizzate, in particolare biologico (23%), bio/Fairtrade (29%), Fairtrade (9%) e Rainforest Alliance (18%).
Inoltre, dal 2020 Icam prosegue il suo impegno di tracciabilità nel progetto denominato “Supply Chain ESG Risk Assessment” il cui fine è conoscere sempre più dettagliatamente la struttura e i rischi ambientali, sociali e di governance delle catene di fornitura di latte, zucchero e cacao, le tre materie prime più rilevanti nel processo produttivo del cioccolato.
L’IMPEGNO VERSO L’INNOVAZIONE
L’approccio di Icam alla produzione vede “come punto cardine la ricerca continua della massima soddisfazione dei clienti, che non si pone come semplice obiettivo da raggiungere, ma che rappresenta parte integrante della mission aziendale”.
Partendo dalla qualità e sicurezza dei prodotti, Icam ha istituito negli anni procedure aziendali, periodicamente rinnovate sulla base del processo tecnologico e delle evoluzioni normative, che permettono di prevenire in modo sistematico e continuativo l’insorgere di non conformità relative a qualità, sicurezza e legalità dei prodotti. Il compito di ridurre e, auspicabilmente, eliminare l’insorgenza di eventuali situazioni critiche è affidato al Food safety team, responsabile dello sviluppo, attuazione e mantenimento della politica di qualità e sicurezza. Nell’ambito di questi controlli, continuativi dalla materia prima al prodotto finito, nel 2022 sono state effettuate 23.079 analisi di conformità.
L’attenzione all’impatto sulla salute e sicurezza dei consumatori è caratterizzata dall’implementazione, diversi anni fa, dei principali standard di qualità e sicurezza alimentare tra cui ISO 9001, BRC e IFS. A queste certificazioni principali si affiancano quelle di prodotto. Dal 1998 al 2022 Icam ha arricchito i suoi prodotti con certificazioni alimentari specifiche: Fairtrade, Biologico, Kosher, Halal, Gluten Free, Vegan Quality, Lactose Free e, dal 2022, Dairy Free. Nonostante il contesto politico-economico particolarmente critico, nel corso del 2022 sono state realizzate 422 nuove ricette.
L’IMPEGNO VERSO L’AMBIENTE
A fine 2020 Icam ha avviato un’attività di calcolo e monitoraggio della propria carbon footprint. L’attività, condotta col supporto di Carbonsink – una società esterna specializzata – e in conformità allo standard UNI EN ISO 14064 e al Greenhouse gas protocol, ha consentito di calcolare le emissioni dirette e indirette dell’azienda relativamente al 2020. Dall’analisi condotta è emerso che la voce più significativa è quella relativa alle emissioni indirette (95%), di cui gli ingredienti acquistati risultano la fonte predominante di emissioni. Tra questi, il cacao da solo contribuisce per oltre l’86%, seguito dai trasporti (4%) e dagli altri beni acquistati: latte (2%), imballaggi (2%) e zucchero (1%).
Questi calcoli hanno portato ad una costante riduzione delle emissioni di anidride carbonica, consentendo all’azienda a ridurre le proprie emissioni di circa il 19% nel 2022 rispetto al 2020. Inoltre, l’indice di intensità delle emissioni in rapporto alle tonnellate di produzione è in costante compressione, anche grazie agli interventi di riduzione e all’ottimizzazione produttiva che dal 2020 ha consentito una riduzione del -27%, di cui -11% nell’ultimo anno.
Parallelamente Icam, grazie all’elevato livello di innovazione tecnologica del sito produttivo di Orsenigo, è stata in grado di ridurre sempre di più il fabbisogno energetico necessario alla produzione. Fiore all’occhiello dello stabilimento è l’impianto di trigenerazione che è in grado di produrre da un’unica fonte di energia elettrica, contemporaneamente vapore e acqua fredda, permettendo di ottenere in modo autonomo ed efficiente la quasi totalità (l’88%, nel 2022) dell’energia consumata dal processo produttivo. La parte restante viene acquistata da fonti di energia rinnovabili (12%).
Infine, Icam ha sviluppato un innovativo confezionamento biodegradabile e compostabile a base di carta che garantisce una protezione ottimale del prodotto e performance di efficienza produttiva. Questa tipologia di imballo ha ricevuto l’apprezzamento del mercato, e sta crescendo velocemente. L’anno scorso è stato registrato un incremento nell’utilizzo dell’incarto biodegradabile del +55% rispetto al 2021. Il 76% di incarti primari delle tavolette hanno inoltre subito un processo di sgrammatura, equivalente ad un risparmio di 104 tonnellate di carta in tre anni. Il 95% dell’incarto primario per le tavolette di cioccolato prodotte nel 2022 è stato riciclabile.