Ottimizzare i consumi di acqua, energia, suolo e ridurre l’apporto di fertilizzanti chimici. Il tutto grazie a una serie di tecniche agricole. Per MartinoRossi è possibile, e l’azienda lo ha spiegato nel dettaglio l’11 luglio scorso a Malagnino (Cremona) in occasione dell’inaugurazione di Agrifuture, azienda agricola sperimentale fondata dal Presidente di MartinoRossi Giorgio Rossi, dedicata alla ricerca e alla sperimentazione di tecniche agronomiche e soluzioni innovative finalizzate ad un’agricoltura sostenibile e di alta qualità.
Agrifuture si estende su un’area di 33 ettari nelle campagne a meno di 10 chilometri da Cremona e a ridosso della sede centrale di MartinoRossi, tra i principali player di mercato nella fornitura all’industria alimentare e alla ristorazione di farine, granelle, ingredienti funzionali e prodotti plant based senza glutine, allergeni e Ogm da cereali e legumi coltivati in filiera controllata, sia biologica che convenzionale.
“Con il progetto Agrifuture ci siamo dotati di un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, in cui testare direttamente i risultati degli studi ottimizzando così i tempi del passaggio dalla teoria alla pratica – ha sottolineato Giorgio Rossi –. Allo stesso tempo, abbiamo voluto che tutte le attività svolte e i risultati ottenuti fossero monitorati e validati da soggetti autorevoli e super partes. Questo ci ha condotto ad allacciare preziosi rapporti di collaborazione con Ersaf, Università Cattolica del Sacro Cuore nelle sedi di Piacenza e Cremona e Università degli Studi di Milano”.
IL SISTEMA UNDERDRIP
L’inaugurazione ufficiale è un ulteriore passo per affermare Agrifuture come punto di riferimento sia per l’industria alimentare sia per il mondo agricolo, attraverso la diffusione di pratiche agricole e tecnologie sostenibili da applicare alle coltivazioni. Nei confronti del mondo agricolo il fiore all’occhiello di Agrifuture sono i risultati conseguiti con lo sviluppo di Underdrip, il sistema di sub-irrigazione di precisione brevettato e integrato in una filosofia di agricoltura conservativa ‘no tillage’ (senza lavorazione del terreno), che prevede il posizionamento dei semi sfruttando la tecnologia gps direttamente sopra le manichette d’irrigazione, interrate a una profondità variabile a seconda della struttura del suolo. L’obiettivo è ridurre sensibilmente i consumi di acqua, fertilizzanti, energia e prodotti fitosanitari. Una recente ricerca svolta dall’Università Cattolica – Sede di Piacenza, infatti, ha evidenziato come la sub-irrigazione di precisione sia in grado di migliorare del 31% la resa del mais e fino al 70% l’efficienza del fertilizzante azotato rispetto alla tradizionale irrigazione a pioggia, riducendo fino al 60% i consumi idrici e del 25% quelli di fertilizzanti.
AGRIFUTURE, AZIENDE E ISTITUTI UNIVERSITARI
L’approccio di MartinoRossi all’innovazione sostenibile ha convinto alcune delle più note aziende alimentari italiane a divenire partner del progetto Agrifuture per lo svolgimento di test che riguardano aspetti rilevanti per la sostenibilità dei loro prodotti. Tra questi, l’impiego di tecniche di agricoltura conservativa per ottimizzare i consumi di acqua, energia e suolo, ridurre il ricorso a fertilizzanti chimici, misurare l’impronta carbonica e idrica e selezionare nuove varietà più adatte alle condizioni climatiche del nostro Paese e alle loro specifiche tecniche di prodotto.
“Agrifuture sta iniziando a raccogliere i frutti di anni di lavoro in campo e di incontri con clienti, buyer, agricoltori e istituzioni per condividere e migliorare il nostro know-how nel settore e nelle materie prime – ha spiegato Gilberto Garuti, Direttore sviluppo nuove tecnologie MartinoRossi –. Agrifuture è il primo progetto, tutto italiano, incentrato sulla sperimentazione di nuove tecniche e biotecnologie applicate all’agricoltura in un’azienda, la MartinoRossi, che da sempre gestisce in prima persona ogni fase del ciclo produttivo, partendo dal seme e arrivando al prodotto finale, e che ha fatto della sostenibilità e dell’innovazione i propri punti cardine”.