I retailer a stelle e strisce hanno speso in media l’1,3% delle loro vendite totali, oltre 13 miliardi di dollari, in investimenti tecnologici nel 2022. È quanto emerge dall’annuale rapporto “The Food Industry Retailing Speaks” pubblicato dalla FMI – The Food Industry Association riportato dal portale FoodDive.
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Di tale importo, la metà viene impiegata in tecnologie per la manutenzione dei sistemi e delle operazioni esistenti. Il rapporto ha evidenziato inoltre che a rilevato che l’85% dei rivenditori ha dichiarato di sperimentare nuove tecnologie per migliorare l’esperienza del cliente nel 2022, rispetto al 73% nel 2021. Tali sperimentazioni consentono ai retailer di migliorare il servizio clienti, efficientare processi che possano alleviare la pressione sui margini, affrontare i problemi della manodopera e migliorare i propri e-commerce.
Il report mostra inoltre come anche le piccole insegne, con meno di 10 negozi investano in tecnologie, specie nel campo dell’evasione ordine automatica e delle etichette elettroniche da scaffale. Da segnalare inoltre che un quarto delle insegne utilizza l’intelligenza artificiale (AI) per tenere traccia delle preferenze sui prodotti e della spesa per anticipare i desideri e le esigenze dei consumatori.
INVESTIMENTI IN AUMENTO
FMI prevede un’accelerazione degli investimenti tecnologici, citando la sua ricerca secondo cui l’83% dei rivenditori di generi alimentari intervistati prevede di aumentare le proprie spese tecnologiche nel 2023, con quasi un quarto (23%) che afferma che tali costi aumenteranno probabilmente anche di molto.
L’associazione ha inoltre affermato che la tecnologia è una delle “questioni imperative” del settore e un “grande fattore abilitante” per guidare la crescita finanziaria. “Ogni Ceo deve almeno pensare come un Cio, se non agire come un Cio in futuro”, ha affermato Mark Baum, Vicepresidente Senior per le relazioni industriali.