Unaitalia, nuovi rischi dal quadro regolatorio europeo

L’avicoltura italiana è alle prese con uno scenario complesso. Scendono produzione, consumi pro capite e autosufficienza. I dati di Unaitalia
Unaitalia, nuovi rischi dal quadro regolatorio europeo

Da ottobre 2021 a maggio 2022 l’aviaria ha provocato danni per ben 262 milioni di euro, con una perdita pari all’8% del tasso di approvvigionamento. L’avicoltura italiana si trova di fronte a uno scenario complesso – ha spiegato Antonio Forlini, Presidente Unaitalia, aprendo a Roma l’assemblea dell’associazione nazionale delle carni bianche italiane, che conta 64mila addetti, con una produzione di 1,22 milioni di tonnellate di carne avicola e 11,8 miliardi di uova, per un fatturato di 7,4 miliardi –. A queste difficoltà si sommano ora i danni dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, tra le regioni a più alta vocazione avicola, per più di 15 milioni di euro, il peso dell’inflazione (+7,6% a maggio dati Istat) che frena i consumi e quello dei costi produttivi (+23% nell’ultimo anno). I fatti recenti ci hanno insegnato che le conquiste del nostro settore non possono essere date più per scontate e che la gestione delle emergenze è la nuova normalità. Per questo non ci possiamo più permettere di compiere scelte sbagliate nella definizione delle politiche produttive future, soprattutto a livello europeo”.

Il chiaro riferimento è quindi alla revisione da parte della Commissione europea di alcuni dei dossier attuativi della strategia Farm to Fork. Dunque, al pacchetto di riforma delle regole sul benessere animale, alla direttiva emissioni industriali e a quella sugli imballaggi.

PIÙ TUTELA IN EUROPA

L’ipertrofia regolatoria a cui assistiamo – denuncia Forlini rischia di mettere fuori gioco le nostre produzioni caricandole di maggiori costi e riducendone l’efficienza. Tutto ciò senza che sia stata fatta una valutazione cumulativa degli impatti. Basta ad attacchi ideologici e ad un ambientalismo e animalismo che nascondono interessi economici molto rilevanti. Bene, dunque, i primi provvedimenti dell’attuale maggioranza. Come il segnale politico sulla carne prodotta in laboratorio, la svolta impressa sul tema delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) o il disegno di legge sul meat sounding”.

UN MODELLO VIRTUOSO

L’assemblea è stata l’occasione per ribadire alcuni passi fatti avanti dall’avicoltura italiana che rimane un modello produttivo virtuoso a livello internazionale. I dati Ema Evsac attestano -90% di antibiotici dal 2011 al 2020 a fronte di una riduzione del 18% in medicina umana. Secondo la Fai la produzione avicola italiana emette circa il 50% in meno di CO2 rispetto alla media mondiale.

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