Cantuccini Toscani Igp: nasce il consorzio di tutela

L’Associazione di produttori, nata nel 2011, lascia il posto al Consorzio. Il nuovo organismo avrà più forza e maggiori risorse nella promozione e tutela del prodotto, in Italia e oltreconfine
Cantuccini Toscani Igp: nasce il consorzio di tutela

È avvenuto ufficialmente lo scorso 8 settembre il passaggio da associazione a Consorzio di tutela Cantuccini Toscani Igp, nella sede di Confindustria Firenze, palazzo di Valfonda. Un momento importante nella storia di Assocantuccini, che fu fondata da sole nove aziende dolciarie nel 2011 e oggi ne conta 21, garantendo al nuovo consorzio una rappresentatività, rispetto alla produzione certificata Igp, superiore al 90 per cento. Le aziende associate hanno dunque deliberato lo scioglimento dell’Associazione e la costituzione del Consorzio di Tutela. Il nome – Assocantuccini – e il logo, ormai noto, restano gli stessi. L’assemblea di consorziati ha poi votato per l’elezione del nuovo Cda e nominato il nuovo Presidente Daniele Scapigliati. È stato eletto Vice Presidente Giovanni Belli; mentre gli altri membri del consiglio sono Andrea Corsini, Federico Ghirelli e Cristiano Fancelli

PIÚ FORZA E RISORSE NELLA TUTELA DEL PRODOTTO

La fondazione del consorzio di tutela, per il nuovo Presidente, rappresenta un importante progresso nella tutela dell’Igp, in quanto permette al nuovo ente di ricevere finanziamenti pubblici per la promozione del prodotto in Italia e all’estero, e ne aumenta il potere di interdizione nei confronti delle contraffazioni e delle imitazioni. Il prossimo passo da compiere ora è quello della richiesta di riconoscimento al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. “Ci attende un periodo di lavoro intenso, per dare sostanza a un progetto a lungo coltivato e giunto adesso a un primo, fondamentale, traguardo” ha dichiarato in neopresidente Scapigliati. 

PRODUZIONE IN LIEVE FLESSIONE, MA L’EXPORT TIENE

I dati di produzione resi noti da Assocantuccini pochi mesi fa e relativi all’anno 2022, mostrano una flessione del 12,7% rispetto all’anno precedente con un volume di produzione certificata nel 2022 di 3.597 tonnellate. Una flessione attesa, quasi fisiologica secondo i vertici del Consorzio, in un trend di crescita che altrimenti perdurava ininterrotto dal conseguimento dell’Idp nel 2016. 

Negli anni precedenti la quota di export era salita dal 37% al 50%, grazie all’approccio di mercati prima inesplorati e all’acquisizione di nuovi importanti clienti. “La situazione attuale – si legge in una nota dello scorso giugno – con le tensioni internazionali e il conflitto russo-ucraino, rappresentano tuttavia fattori di perturbazione per cui alcune posizioni commerciali non hanno potuto essere consolidate, mentre la domanda interna ha risentito negativamente degli alti tassi di interesse, che hanno raffreddato l’economia dell’area euro”. 

Ciononostante, le esportazioni hanno mantenuto, e anzi accresciuto, la quota sulla produzione complessiva, passando nel 2022 dal 50 al 52%, con un aumento delle esportazioni extra-Ue (passate dal 9 al 14%), trainate da Stati Uniti e Svizzera. Risultano invece in flessione i mercati europei di riferimento: Germania e Olanda in particolare.

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