Inflazione e caro spesa: le proposte di Coldiretti e Filiera Italia

Le due associazioni ci hanno tenuto a far sentire la propria uno dei problemi di maggior rilevanza in campo food, quello dell'inflazione
Inflazione e caro spesa: le proposte di Coldiretti e Filiera Italia

Con il carrello della spesa sempre più caro, conseguenza della pressione inflazionistica, Coldiretti e Filiera Italia non hanno mancato di ribadire le proprie posizioni sull’argomento, proponendo anche alcune possibili soluzioni al problema.

COLDIRETTI: OPPORTUNITÀ DAL PNRR

Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 e le tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, il potenziamento dei fondi del Pnrr da investire sulla produzione agroalimentare è strategico per fermare le speculazioni nel carrello della spesa, ridurre la dipendenza dall’estero dalle importazioni, tagliare i costi dell’energia con il fotovoltaico sulle stalle e cascine e sostenere i trasporti con gli investimenti nella logistica. È quanto afferma il Presidente Coldiretti Ettore Prandini in occasione della cabina di regia del Pnrr a Palazzo Chigi con il Governo nel commentare positivamente l’incremento delle risorse per il settore, in attesa del via libera dall’Europa.

“L’agroalimentare made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti per i contratti di filiera superiori alla dotazione – sottolinea Prandini – e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e ‘raffreddare’ il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”.

FILIERA ITALIA: OK STOP SOTTOCOSTO

Il paniere anti-inflazione deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare. È quanto affermano il Presidente Coldiretti Ettore Prandini e l’Amministratore Delegato Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, nella nota congiunta inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. 

“Consapevoli che la salvaguardia del potere di acquisto della fascia più fragile delle famiglie italiane è un obiettivo di natura collettiva, che coinvolge anche occupazione, sviluppo imprenditoriale e crescita economica e sociale del Paese, cogliamo – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – con estremo favore l’iniziativa di dialogo promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il contrasto all’inflazione. Occorre evitare che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione”.

Coldiretti e Filiera Italia chiedono per questo che possa essere conferito all’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) l’incarico di effettuare una analisi dettagliata – e aggiornata con frequenza periodica adeguata – del costo di produzione delle principali filiere produttive.

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