Il cambiamento di business model richiesto da uno scenario in profonda trasformazione impatta sull’industria alimentare con più forza rispetto al mercato. A dirlo è una indagine condotta nel 2022 da AlixPartners su un campione di 3.000 dirigenti alla guida di aziende con fatturati superiori ai 100 milioni di euro. Lo studio ha indagato l’effetto della disruption sulle aziende del settore, riassumendo in un valore-indice sintetico – il ‘disruption index’ – quanto abbiano inciso sul tessuto industriale i cambiamenti economici, sociali, regolamentari, tecnologici, ambientali e politici in atto a livello mondiale.
IL SETTORE IN ALLARME
E i risultati parlano chiaro. “Fino al 2022 – spiega Marco Eccheli, Partner e Managing Director di AlixPartners – l’alimentare si era complessivamente mosso in linea con il mercato. Aveva insomma mostrato resilienza davanti a una fortissima discontinuità, riorganizzandosi e garantendo produzione e distribuzione anche in un contesto emergenziale. Nel 2023 però il f&b ha visto il suo disruption index puntare al rialzo. Un chiaro segnale di un affanno da ricondurre soprattutto alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, diventate in questi ultimi mesi un fattore più critico e soprattutto dal sapore quasi strutturale. E dunque capaci di agitare un settore tradizionalmente abituato a oscillazioni contenute e diluite nel tempo”.
L’indagine insomma porta a una considerazione netta: il comparto alimentare sta vivendo un periodo più complicato rispetto al mood generale. Tanto che i manager del settore non nascondono segnali di nervosismo: secondo l’analisi di AlixPartners, infatti, si attendono un indice di disruption più alto rispetto alla media degli altri settori – la pensa così il 12% in più rispetto al dato complessivo dei dirigenti –, esprimono maggiore dubbio circa la mancanza dell’agilità necessaria da parte del proprio team (+22%), sono più preoccupati che la propria azienda non riesca a tenere il passo del cambiamento (+23%).
I MACROTREND DEL CAMBIAMENTO
Un cambiamento che, sempre secondo la survey di AlixPartners, deve tenere conto principalmente di quattro forze trasformative: il combinato disposto di calo demografico e incremento della aspettativa di vita, la transizione climatica con i relativi riflessi sulla sostenibilità, la deglobalizzazione e l’accelerazione tecnologica. Per ognuna di queste voci, la ricerca ha dunque scattato un’istantanea dello stato dell’arte in cui si trova oggi il food&beverage italiano, provando poi a tracciare le linee di sviluppo che potranno interessare questi item nei prossimi mesi.
Le evidenze emerse dalla survey sono riportate in modo puntuale e dettagliato nell’ampio servizio di copertina del numero di settembre del mensile Food.