Giunto alla seconda edizione annuale, il bilancio di sostenibilità di MartinoRossi indica una conferma dei buoni risultati conseguiti negli anni precedenti. Sia in termini economici, con i ricavi in aumento del +12% rispetto al 2021, sia a livello di sostenibilità ambientale e sociale.
CRESCITA SOSTENIBILE IN UN ANNO COMPLESSO
La nuova ottica allargata ai fattori esogeni fornisce agli stakeholder una chiave di lettura completa e trasparente su un anno particolarmente travagliato per l’intero comparto agroalimentare, come sottolinea l’Ad Stefano Rossi. “Il 2022 è stato un anno straordinariamente difficile e complesso, per via di molteplici fattori che hanno interferito sui risultati attesi dal piano industriale. In particolare, il conflitto russo-ucraino ha destabilizzato la gestione ordinaria, mettendo sotto stress l’operatività aziendale e comprimendo la marginalità a causa dei rincari di energia e materie prime; senza, però, che ciò incidesse sull’andamento dei ricavi, in crescita del 12% rispetto al 2021. Malgrado le criticità affrontate, la solidità del nostro modello di crescita sostenibile basato su innovazioni di processo e di prodotto, una filiera agricola controllata, tecnologia e capitale umano ci ha consentito di portare avanti tutti i progetti e di tenere fede agli impegni presi con i clienti, i fornitori e la nostra comunità”.
La capacità dell’azienda cremonese di tenere salda la rotta della crescita trova riscontro in indicatori quali l’ampliamento da 15.000 a 16.000 ettari della filiera totalmente controllata, che coinvolge oltre 500 aziende agricole dislocate in aree elettive per la produzione di cereali e leguminose in Italia, l’assunzione di 10 dipendenti (portando il totale a 97) nonché l’accelerazione dei lavori di costruzione di un nuovo edificio su una superficie di 6.000 mq, che ospiterà uffici, nuovi laboratori di r&d, i laboratori di controllo qualità e nuove aree per ristorazione e show cooking. Nel corso del 2022, inoltre, è stato completato il nuovo reparto di confezionamento con tre linee automatizzate per i formati b2c.
QUALITÀ, SICUREZZA ALIMENTARE E INNOVAZIONE
Il secondo bilancio di sostenibilità di MartinoRossi conferma l’assoluta centralità per l’azienda della qualità e della sicurezza alimentare. Perno del sistema qualità di MartinoRossi è l’ufficio qualità interno, deputato a effettuare controlli sistematici sulle materie prime nella fase di selezione e approvazione dei fornitori, nonché al momento dell’accettazione dei raccolti presso i siti produttivi.
Analogamente al 2021, inoltre, nel 2022 le analisi interne di routine su umidità, granulometrie, micotossine e allergeni sono state affiancate da oltre 10.000 analisi di monitoraggio condotte presso laboratori accreditati per accertare l’assenza, tra l’altro, di Ogm, pesticidi, frammenti estranei e microrganismi.
L’innovazione di processo e di prodotto rappresenta per MartinoRossi l’altro insostituibile driver della crescita sostenibile. Questo ambito è presidiato in azienda da due dipartimenti di r&d focalizzati, rispettivamente, sulla ricerca agronomica in campo e sullo studio di nuovi prodotti.
IL PROGETTO AGRIFUTURE
Nel 2022 la ricerca agronomica ha visto un incremento nelle attività svolte nell’ambito di Agrifuture, un progetto interamente dedicato alla sperimentazione in campo di pratiche agricole più efficienti e meno impattanti su ambiente e biodiversità, che occupa 33 ettari a ridosso della sede centrale di Malagnino.
MartinoRossi ha scelto di coinvolgere in Agrifuture alcune primarie industrie alimentari, mettendo a disposizione il know how acquisito nell’agricoltura conservativa e di precisione con il sistema di sub-irrigazione Underdrip, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e l’Università Cattolica di Piacenza e Cremona. Nel laboratorio a cielo aperto Agrifuture le aziende ospiti possono testare nuove varietà di sementi e beneficiare dei vantaggi di un sistema avanzato di irrigazione che consente una riduzione fino al 60% dei consumi idrici e del 25% di fertilizzanti, diserbanti e fitosanitari.
L’ACQUISIZIONE DI MAIS CORVINO
Il dinamismo di MartinoRossi ha trovato espressione anche nell’innovazione di prodotto. L’anno scorso, infatti, l’azienda ha ampliato la sua offerta portando a termine l’acquisizione di Mais Corvino Srl, azienda che dal 2013 produce e trasforma una particolare varietà antica di mais nero risalente all’epoca Maya e a lungo ritenuta estinta. Lavorato a pietra, il mais corvino vanta un’eccellente reputazione sia sotto forma di farina sia come linea di prodotti finiti a marchio omonimo, che comprende pasta, snack, biscotti e bevande, tutti gluten e soy-free.
I NUOVI LANCI
L’azienda ha portato avanti una serie di attività propedeutiche all’ambizioso progetto di lancio nel canale retail della gamma Beamy, composta dalle innovative miscele dry a base di legumi per alternative vegetali alla carne; ideali, quindi, per la preparazione di burger, polpette, ragù completamente plant-based e di alta qualità.
Per il canale professionale, invece, la linea MartinoRossi Professional, composta da un assortimento ampio con farine e granelle di legumi e farine di mais per polenta, è stata arricchita nell’ultimo anno con nuove innovative referenze, come i mix senza glutine specifici per realizzare pane, pizza e focaccia, per dolci e per pasta fresca, e le nuove farine per polenta tra cui l’esclusiva farina di mais nero, un’esclusiva da MartinoRossi.
TERRITORIO E AMBIENTE
Nel 2022 MartinoRossi, oltre ad offrire premialità alle aziende agricole del territorio che sono riuscite a rispettare i requisiti qualitativi richiesti dal proprio disciplinare, ha investito anche in attività liberali. L’impegno per la salvaguardia del pianeta ha portato l’azienda a beneficiare di un progressivo contenimento dei consumi energetici e di acqua per tonnellata di prodotto grazie agli investimenti nel potenziamento ed efficientamento degli impianti. Inoltre, dal 2019 il gruppo porta avanti la collaborazione con la Onlus Environomica il progetto MartinoRossi for the Planet, finalizzato a compensare le emissioni di anidride carbonica legate alla logistica mediante la riforestazione della selva pluviale nel nord della Colombia. L’azienda si è impegnata a contribuire alla messa a dimora di due alberi per ogni autoarticolato in uscita dai suoi stabilimenti. In questo modo sono stati riforestati più di 300 ettari di terreno, per un totale di oltre 37.000 alberi.