Mutti ha portato a termine con successo la campagna di lavorazione del pomodoro 2023, trasformando 525.000 tonnellate di materia prima 100% italiana di ottima qualità, nonostante la partenza tardiva, a causa delle avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato tutto il mese di maggio e l’inizio di giugno, con violenti rovesci sulla Pianura Padana e sul Tavoliere delle Puglie.
“Il contesto in cui è partita la campagna di trasformazione del pomodoro, quest’anno, era particolarmente complesso – afferma Massimo Perboni, Direttore del servizio agricolo Mutti –. Condizioni climatiche come quelle che hanno caratterizzato la primavera 2023, con gli eventi meteorologici che hanno colpito l’Emilia-Romagna e la Puglia, hanno avuto un impatto significativo sulla pianificazione dell’attività produttiva. Tuttavia, Mutti ha saputo interpretare ottimamente la campagna, scegliendo di supportare attivamente la parte agricola e impegnarsi per riprogrammare le attività. Una decisione che ci ha premiati con un risultato qualitativo eccellente, ancora una volta”.
NECESSARIO UN MAGGIORE SPIRITO DI COLLABORAZIONE
Oltre alle difficoltà climatiche, un tema che ha caratterizzato la campagna di raccolta 2023 è sicuramente quello del prezzo del pomodoro. Quest’anno le trattative tra parte agricola e industriale sono state più lunghe rispetto agli altri anni e hanno portato a un incremento del prezzo, nel Bacino Nord, del 38%: il costo del pomodoro, infatti, è passato dai 92 euro/t del 2021, ai 108,50 euro/t del 2022 a 150 euro/t nel 2023. Aumenti che si sono sommati agli elevati costi di produzione complessivi, in particolare delle materie prime utilizzate per gli imballaggi.
“Nonostante un avvio di campagna tardivo, quindi non ideale – dichiara Francesco Mutti, Ad Mutti –, in Mutti sapevamo che non avremmo accettato compromessi sulla qualità. Grazie all’impegno di tutti i nostri collaboratori, dagli agricoltori ai tecnici, abbiamo raggiunto un risultato ancora una volta eccellente. Dobbiamo partire dall’esperienza di quest’anno, però, per fare una riflessione puntuale su quello che deve essere il futuro della filiera del pomodoro. Con gli aumenti dei costi, il rischio è che si verifichino dei disequilibri. Questo non può accadere, ed è pertanto necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità da ogni parte. Come Mutti, pensiamo già al 2024, ai nuovi piani di produzione, alle nuove sfide che intendiamo intraprendere. Per farlo, è prioritario che tutta la filiera continui a essere allineata, rispettosa della programmazione, delle necessità di mercato e pronta alla collaborazione”.