Orogel potenzia lo stabilimento di Policoro (Mt)

L’azienda investe sulla Basilicata: dopo il carciofo (70% del mercato del surgelato) ora punta sull’asparago
Orogel potenzia lo stabilimento di Policoro (Mt)

Orogel punta decisamente a Sud per rafforzare il suo primato nazionale dei vegetali surgelati. Quindici anni fa il gruppo cooperativo cesenate ha rilevato un’azienda di surgelazione a Policoro, in provincia di Matera, centro della Basilicata nel quale sono insediate anche altre realtà romagnole legate all’ortofrutta, e dopo una fase di assestamento sta facendo corposi investimenti.

Nei giorni scorsi un gruppo di amministratori e dirigenti delle cooperative che formano il Gruppo Orogel ha visitato lo stabilimento per verificare direttamente l’andamento degli investimenti eseguiti fin qui (60 milioni di euro) e di quelli in corso (45 milioni fino al 2026 per la realizzazione dell’impianto di confezionamento e di una grande cella frigorifera da 30.000 posti-pallet, che ridurranno fortemente il trasporto di merci verso la sede di Cesena). Di pari passo prosegue l’espansione sul terreno, con l’acquisizione di nuovi soci produttori sia per i surgelati sia per il prodotto fresco.

LO STABILIMENTO IN CIFRE

Lo sviluppo dello stabilimento di Policoro è testimoniato dai numeri: nel 2009 c’erano 48 dipendenti, quest’anno sono 485. Di pari passo sono aumentati produzione e fatturato, arrivati rispettivamente a 23.000 tonnellate e 46 milioni di euro, che contribuiscono in modo significativo alla crescita di Orogel la cui produzione nel 2023 dovrebbe arrivare a 150.000 tonnellate tra surgelato e fresco per un fatturato di 350 milioni di euro.

I PRODOTTI CORE

Il prodotto di punta dello stabilimento di Policoro è il carciofo, che è partito da zero e in pochi anni è arrivato a 800 ettari coltivati tra Basilicata, Puglia e Campania, grazie all’adozione di varietà richieste dal mercato e particolarmente adatte alla surgelazione. Oggi il 70% dei carciofi surgelati venduti in Italia esce proprio dagli stabilimenti Orogel: circa metà con marchio privato, il resto per private label di insegne della Gdo.

Il prossimo prodotto da valorizzare in Basilicata è l’asparago; anche per questo ortaggio sono state selezionate varietà particolarmente adatte alla surgelazione, e verrà sperimentata una macchina per la raccolta meccanizzata. Anche al Sud, infatti, inizia a farsi sentire la carenza di mano d’opera. Attualmente gli ettari coltivati ad asparagi sono una cinquantina, ma l’obiettivo è raddoppiare la superficie nel giro di un anno. Poi sarà in turno di peperoni, melanzane, zucchine e pomodori.

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