Caviro, best practice internazionale di economia circolare, ha iniziato il conteggio del proprio carbon assessment su tutti i siti del gruppo, con l’obiettivo di definire la relativa carbon footprint e attuare strategie di decarbonizzazione concrete. “Implementare il carbon assessment – spiega Silvia Buzzi, Hse & Sustainability Manager Caviro Extra – significa definire la propria impronta di carbonio nel pianeta, ossia determinare quali e quante tipologie di emissioni climalteranti sono correlate direttamente o indirettamente alla complessa realtà Caviro”.
Si è già concluso il carbon assessment del sito di Faenza – ove sono attive le società controllate Caviro Extra ed Enomondo – sui dati riferiti all’anno fiscale 2021/2022. Il calcolo delle emissioni è stato effettuato in collaborazione con ClimatePartner, che si occupa di calcolare le emissioni di anidride carbonica e di supportare le aziende nel mettere in pratica le strategie di azione climatica e di compensazione delle emissioni attraverso progetti per la protezione del clima.
LE ANALISI IN CORSO
L’analisi, basata sul Ghg Protocol, classifica le emissioni in tre categorie:
- Scope 1 – emissioni dirette, generate dall’azienda, che nel caso Caviro sono sensibilmente basse;
- Scope 2 – emissioni indirette, generate dall’energia acquistata e consumata, che nel sito faentino, ove si utilizza esclusivamente energia verde autoprodotta, sono pari a zero;
- Scope 3 – emissioni indirette che vengono generate dalla catena del valore dell’azienda (es. spostamenti del personale per il tragitto casa-lavoro, trasferte, rifiuti, trasporti in bound e out bound, imballaggi ecc.).
Il calcolo ha portato al risultato di 22.981 tonnellate di anidride carbonica per le emissioni di Scope 1 e 2, cifra decisamente bassa considerati i volumi di business di Extra ed Enomondo; a riprova di come l’economia circolare del sito faentino sia protesa alla massima valorizzazione degli scarti delle filiere agroalimentari e alla massima riduzione degli impatti ambientali.
“Questo calcolo è il primo passo per la definizione delle strategie aziendali di decarbonizzazione, che consentono di progettare l’obiettivo di essere un’azienda carbon compensated. L’impegno è stato importante e ci ha consentito di sviluppare una nuova e preziosa competenza, in vista delle sfide future che le aziende saranno chiamate ad affrontare”, conclude Buzzi.
Attualmente è in corso il calcolo sui dati dell’anno fiscale 2022/2023 – chiuso il 31 agosto scorso – su tutti i siti del Gruppo: Forlì, Savignano sul Panaro (Mo) e Fumane (Vr), nei quali avviene la lavorazione e l’imbottigliamento del vino.
OBIETTIVI E STRATEGIE PER IL FUTURO
Definita la carbon footprint, le emissioni potranno essere compensate dall’acquisto di crediti di carbonio che finanziano progetti certificati di tutela ambientale, che Caviro sceglierà coerentemente ai nove obiettivi Sdgs dell’Agenda 2030 Onu sui quali esercita un’azione concreta. Inoltre, attraverso il carbon assessment sarà possibile implementare progetti di decarbonizzazione lungo la supply chain, ovvero le emissioni di Scope 3, con risvolti positivi anche commerciali sul prodotto.
La quinta edizione del bilancio di sostenibilità di Caviro, che sarà diffuso la prossima primavera, sarà dedicata ai risultati del carbon assessment del gruppo e alle strategie di decarbonizzazione attraverso il finanziamento di progetti certificati realizzati in paesi svantaggiati che pagano le conseguenze climatiche dei paesi industrializzati.