Tra le realtà di spicco del panorama nazionale della Gdo, da sempre Iper La grande i è riconosciuta per le produzioni proprie e per i freschissimi, ambiti in cui l’insegna ha scelto di investire per promuovere e proteggere il grande patrimonio di mestieri: memoria delle tradizioni culinarie italiane, ma soprattutto del saper fare. È in quest’ottica che, nel 2010, è stata fondata la Scuola dei Mestieri: una vera e propria scuola di formazione, destinata al perfezionamento delle competenze tecniche per professionisti operanti nei reparti dei freschi tradizionali; dal panettiere al pasticcere e al pizzaiolo; dal gastronomo al macellaio, al pescivendolo e molti altri ancora.
In questi anni La Scuola dei Mestieri, peraltro oggetto di un articolo di approfondimento dedicato sul numero di dicembre di Food, è diventata l’emblema della filosofia guida di Iper La grande i relativamente al mondo dei freschi tradizionali e al valore che le produzioni interne possono rappresentare per un’azienda della distribuzione in termini di crescita e differenziazione sul mercato.
L’IPER LA GRANDE I DI MILANO PORTELLO
Basta una rapida ricognizione presso l’Iper-Milano Portello per toccare con mano questa filosofia. Tutto è pensato nell’ottica di trattenere e intrattenere il cliente all’interno del punto vendita offrendogli un’esperienza d’acquisto memorabile.
Alcuni esempi? Dall’ortofrutta che ricorda i mercati rionali, posizionata sia nell’area antistante l’ingesso dell’ipermercato sia all’inizio del layout di spesa, alla gastronomia, che offre la possibilità di acquistare varie specialità da consumare nell’apposita area ristoro della Cantina, dando pienamente forma al concetto di grocerant. Fino alle referenze meno usuali per la Gdo come il brodo prodotto in loco (nelle varianti di carne e di verdure) che stimola l’acquisto cross-category di pasta fresca (peraltro presente con un apposito banco servito in cui quotidianamente vengono preparati una decina di formati di pasta trafilata al bronzo) o la linea sottovuoto di carne, pesce e verdure cotte a bassa temperatura. Senza dimenticare i trend del momento, ben rappresentati dal cibo etnico, con il corner Dim Sum Go dedicato ai ravioli asiatici al vapore.
L’OLEOTECA PER FARE CULTURA SULL’EXTRAVERGINE
Ma non è solo il mondo dei freschi a catturare l’attenzione dei consumatori all’interno dell’Iper-Milano Portello. Un esempio in questo senso ci viene offerto dall’Oleoteca, il totem digitale inserito nel reparto condimenti dedicato alle referenze di olio a indicazione geografica. In tempi in cui si parla di ‘banalizzazione’ e ‘svilimento’ di categorie merceologiche di rilievo per il f&b italiano sulla base di logiche di prezzo e promozioni, come accade per l’olio di oliva appunto, questo strumento rappresenta quantomeno un brillante tentativo di fornire contenuti informativi di rilievo per chi fa spesa; generando al tempo stesso traffico (e curiosità) sull’intera categoria.
Nello store check di Food abbiamo avuto modo di testarne il funzionamento. Sono numerose le informazioni che si possono ricavare consultando l’Oleoteca: suddivisione degli oli per regione di provenienza, abbinamenti in cucina, profili organolettici, schede prodotto analitiche e profili delle varie aziende produttrici.