La campagna di raccolta del pomodoro, secondo le stime del Wptc, ha raggiunto nel 2023 il record di produzione, con 44,2 milioni di pomodoro trasformati (+1,5 milioni rispetto alle previsioni di marzo 2023, +5,8 milioni di tonnellate rispetto al 2022). Gli incrementi più consistenti sono arrivati dalla California e dalla Cina, i due maggiori produttori mondiali.
In California le stime parlano di una produzione più alta rispetto alle previsioni di marzo. Sono state trasformate 11,47 milioni di tonnellate rispetto agli 11,2 milioni preventivati, ovvero il 2% in più; una crescita piuttosto importante rispetto ai 9,5 milioni dello scorso anno (+20%). Anche la Cina ha superato le previsioni, andando oltre i 7,3 milioni di tonnellate: ha raggiunto 8 milioni di tonnellate (+10%). Un balzo in avanti del +29% rispetto al raccolto 2022 (6,2 milioni di tonnellate).
L’ITALIA SI CONFERMA IL TERZO PRODUTTORE MONDIALE
A marzo, l’Italia stimava un raccolto di 5,7 milioni di tonnellate, che invece si dovrebbe fermare tra i 5,35 e i 5,4 milioni di tonnellate: il 5% in meno delle previsioni, a causa delle condizioni climatiche avverse che hanno caratterizzato la campagna. La produzione in Italia risulta, quindi, in lieve calo rispetto al 2022 (-1%), ma non mette comunque in discussione la terza posizione nel ranking mondiale dei paesi produttori di pomodoro da industria, anche se aumenta il distacco dalla seconda posizione.
L’ANDAMENTO DELLA RACCOLTA DEL POMODORO NEGLI ALTRI PAESI
Secondo le stime del Wptc, resta stabile il quarto posto tra i paesi produttori della Turchia, con 2,7 milioni di tonnellate di pomodoro trasformate (+15% vs 2022).La Spagna ha sofferto anche quest’anno della siccità, seppur in maniera più lieve rispetto allo scorso anno. Così, si prevede che la campagna si chiuderà con 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro raccolte, una cifra inferiore rispetto alle stime iniziale di 2,7-2,75 milioni di tonnellate, ma comunque superiore allo scorso anno (2,1 milioni). Il raccolto è iniziato bene, ma le piogge di settembre hanno ridotto le rese. La stagione è stata più lunga del solito in Estremadura, dove si è conclusa il 10 ottobre. In Andalusia, la mancanza d’acqua ha ridotto le superfici e le alte temperature hanno ulteriormente ridotto la produzione.
Anche la Francia ha rispettato le previsioni delle 160mila tonnellate. La Grecia, invece, ha visto un raccolto inferiore dell’11% rispetto alle aspettative (390 mila di tonnellate vs 440 mila preventivate, ma più alto rispetto allo scorso anno, quando le tonnellate raccolte sono state 340.000). Pure in Portogallo il raccolto è andato meglio del 2022, con + 6% circa su base annua (1,5 milioni di tonnellate trasformati). L’Iran, con 2 milioni di tonnellate, dovrebbe superare del +53% le previsioni e crescere del +11% rispetto al 2022. L’Egitto dovrebbe raggiungere quota 600 mila tonnellate (+20% rispetto alle 500.000 preventivate e +32% rispetto allo scorso anno).