Lo scorso 14 luglio Ligea è entrata, con quota di maggioranza, nel capitale di Crik Crok, uno dei principali player nazionali nella produzione e distribuzione di snack salati e la Presidente, Francesca Ossani, ha mantenuto una quota qualificata nel capitale sociale (il 30%). Con l’ingresso di Ligea, Crik Crok ha varato un nuovo piano industriale, che punta su un notevole potenziamento di stabilimento e produzione, oltre che su un importante programma di sviluppo commerciale.
IL NUOVO CDA DI CRIK CROK
Il nuovo Cda è composto da cinque membri (compresa la Presidente), con competenze diversificate. La carica di Amministratore delegato è stata assunta da Natale Lia, con un track record di esperienze nel settore del Fmcg. Tutti gli altri membri del Cda sono professionisti del mondo finanziario e legale. La squadra manageriale, con a capo il nuovo Direttore generale Claudio Sbordone, si è rafforzata con l’ingresso di nuove figure che spaziano dall’area commerciale al marketing, e dalle operation fino alla quality assurance.
LA VISION AZIENDALE E IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
In un’intervista rilasciata a Food, Natale Lia, Ad Crik Crok, racconta nel dettaglio il piano di rilancio che riguarderò l’azienda nel prossimo futuro. “Puntiamo ad essere un’azienda capace di crescere in modo capillare, in ambito nazionale e internazionale – spiega l’Ad –. Questo attraverso una continua qualificazione e riqualificazione delle risorse umane e tecnologiche, per offrire ai consumatori una sempre maggiore qualità esperienziale dei nostri prodotti e servizi”. Il tutto nell’ambito di “una gestione aziendale capace di generare valore ed essere profittevole per gli azionisti, clienti, istituti finanziari, i fornitori e tutti gli altri stakeholder”.
Per ciò che riguarda il piano industriale da poco ridisegnato, Lia spiega: “È molto ambizioso e riguarda l’intera azienda; sia dal punto di vista industriale, con importanti investimenti di ammodernamento ed efficientamento energetico, sia perl’automazione spinta”. Nell’ambito commerciale si sta lavorando a nuovi prodotti “in grado di soddisfare consumatori sempre più esigenti, prediligendo una segmentazione di brand-prodotto per canale, per offrire il pack giusto per ogni occasione di consumo”. Non a caso, la distribuzione è stata segmentata in sette diversi canali di vendita che vengono presidiati in maniera specifica, con una route to market differente per ciascuno.
I canali per i quali Crik Crok sta procedendo ad una riprogettazione dell’offerta sono il Nt dettaglio servito “con una distribuzione diretta tramite nostri depositi presenti sul territorio e con nostri agenti addetti alla tentata vendita e alla prevendita”; i grossisti specializzati “a copertura delle aree non presidiate dai depositi”; il vending; il catering; il traffic point e, ovviamente, Gd e Do.
Il gruppo sta inoltre ponendo un’attenzione particolare al mercato estero. “Grazie al nostro prodotto di punta nelle varie aromatizzazioni, con la peculiarità di una shelf life di ben 12 mesi contro i sei della busta classica. Il che permette di raggiungere mercati anche lontani, come il Sud America dove siamo presenti da diversi anni”, sottolinea il Manager.
LA VISITA DEL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA
Nei giorni scorsi l’azienda ha ospitato nello stabilimento di Pomezia il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Sindaco della città Veronica Felici. Il management ha ringraziato i due rappresentanti delle istituzioni “per aver riconosciuto in Crik Crok uno dei marchi che si è maggiormente contraddistinto per qualità e capacità di essere protagonista in Italia e nel mondo”.
La Presidente Francesca Ossani ha ringraziato “il Ministro Lollobrigida e il Sindaco Felici per la considerazione mostrata verso una storica realtà produttiva italiana che da oltre 70 anni continua, con ambizione e determinazione, a scrivere una storia fatta di passione e attenzione alla qualità. L’Italianità che promuoviamo e di cui ci pregiamo è uno dei fattori critici di successo, e lavoriamo quotidianamente sulla ricerca e sull’innovazione dei nostri prodotti per migliorare costantemente l’offerta al consumatore, in linea con i nuovi trend di mercato”.
Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha dichiarato: “L’eccellenza di un marchio non è mai un concetto isolato; piuttosto, è intrecciata con la scelta di materie prime di qualità, attenzione alla loro provenienza e riguardo verso le persone che comprano un certo tipo di prodotto. L’applicazione del tricolore italiano non è una questione di sciovinismo, bensì un simbolo tangibile di qualità e autenticità, che conferisce un valore aggiunto significativo sul mercato globale”.