Gruppo Caviro ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 agosto 2023: fatturato consolidato a 423 milioni di euro, in lieve crescita rispetto all’anno precedente e indici finanziari stabili (Ebitda a 33,2 milioni di euro, Pfn a quota 74,3 milioni di euro). In occasione dell’assemblea è stato rinnovato il consiglio d’amministrazione, che vede l’ingresso di quattro nuovi consiglieri e la riconferma alla presidenza di Carlo Dalmonte, dal 2012 ai vertici del Gruppo.
“Nel ringraziare l’assemblea per la fiducia, voglio sottolineare l’importante lavoro svolto in questi anni dal Cda e il contributo dei consiglieri uscenti Maurizio Baldisserri, Raffaele Drei, Francesco Labbrozzi e Gianfranco Ravaglia. Diamo il benvenuto nel Gruppo ai nuovi amministratori Giuseppe Alfino, Alberto Guerra, Alessandro Neri e Roberto Savini – ha commentato Dalmonte –. Nonostante gli eventi straordinari vissuti nell’ultimo anno, mi riferisco all’incendio che ha coinvolto il sito di Faenza e alla grave alluvione che ha colpito il territorio, il Gruppo ha raggiunto risultati positivi e confermato la propria solidità”.
EXPORT E SOSTENIBILITÀ, DRIVER DI CRESCITA
A trainare i risultati dell’anno fiscale appena concluso, il buon andamento di Caviro Extra, la società con sede a Faenza che concretizza l’economia circolare del Gruppo, e l’export, voce che rappresenta 143 milioni di euro del fatturato (+16% sull’anno precedente), dei quali oltre 103 milioni provenienti dal settore vino. La crescita delle esportazioni è stata guidata soprattutto dagli effetti registrati sul mercato Uk.
Gli investimenti realizzati sul fronte della sostenibilità, confermano la propensione del Gruppo ad abbracciare modelli di economia circolare:
gli investimenti tecnici sul nuovo magazzino automatico presso la Cantina di Forlì e l’avvio di una profonda fase di ridefinizione post incendio nella sede di Faenza – sito in cui Caviro Extra ottiene i prodotti nobili, l’energia e i fertilizzanti a partire dai sottoprodotti della vinificazione – ne sono un chiaro esempio.
LE SFIDE DEL NUOVO MANAGEMENT
“Servono fiducia e determinazione per affrontare un contesto nazionale molto complesso, legato a fattori di mercato esogeni quali inflazione, calo dei consumi e produzione ridotta con punte di oltre il 50% in alcune regioni della nostra filiera – ha aggiunto Dalmonte –. La prospettiva sarà ancora più complessa con effetti riverberati sul nuovo esercizio. Ma il Gruppo è impegnato ad affrontare le sfide che l’anno ci ha presentato mettendo come sempre al primo posto la valorizzazione del lavoro dei propri soci. Il riassetto organizzativo segna il cambio di passo e l’inizio di un nuovo capitolo con una nuova direzione e tutto il management impegnato a contrastare gli effetti di un trend negativo”.
Il riferimento è alla nuova direzione generale, pienamente operativa dal 1° settembre 2023, affidata a Fabio Baldazzi, Giampaolo Bassetti e Valentino Tonini: “L’approccio del Gruppo al 2024 sarà di massima prudenza e con un focus sul contenimento dei costi e sulla massima valorizzazione dei prodotti di tutte le unità produttive, anche in termini di prezzo di vendita, sul mercato» ha concluso Dalmonte.