Plant based: un nuovo report ne sottolinea i benefici

Nel nuovo studio, il Good Food Institute sottolinea i benefici nutrizionali dei sostituti vegetali della carne
Plant based: un nuovo report ne sottolinea i benefici

Mentre il governo tedesco stanzia 38 milioni di euro per la transizione proteica, un nuovo report pubblicato dal Good Food Institute Europe ha esaminato la qualità nutrizionale della plant based meat. Frutto di un’attenta revisione della letteratura scientifica esistente, in collaborazione con esperti di salute e scienziati alimentari, il report mette in evidenza come la carne vegetale costituisca una fonte significativa di fibre e proteine, presentando al contempo una quantità di grassi saturi notevolmente inferiore rispetto ai prodotti di origine animale. In definitiva una preziosa alleata della salute pubblica, in Italia e in Europa.

I BENEFICI

Gli studi preliminari suggeriscono che sostituire prodotti a base di carne convenzionale con i loro equivalenti vegetali potrebbe:

  • Ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte in Europa.
  • Ridurre il rischio di cancro all’intestino, la seconda causa di morte per cancro in Europa.
  • Migliorare la salute dell’intestino.
  • Aiutare a mantenere un peso ottimale.

L’analisi esamina anche gli ultimi progressi relativi allo sviluppo di prodotti di nuova generazione. L’aggiunta di micronutrienti essenziali, come la vitamina B12 e il ferro, carenti in molte diete europee, nonché l’applicazione di nuove tecniche di produzione, potrebbero migliorare ulteriormente i benefici nutrizionali dei prodotti a base di proteine vegetali.

Roberta Alessandrini, PhD, membro della Physicians Association for Nutrition, che ha partecipato alla revisione, ha dichiarato: “Per tutti i consumatori che hanno a cuore la propria salute e quella del pianeta, sostituire le carni lavorate convenzionali con carni di origine vegetale è una scelta più sana ed ecologica, oltre che facile e veloce. Molti consumatori associano i prodotti a base di carne vegetale agli alimenti ultra lavorati, ma c’è meno consapevolezza del fatto che anche molti prodotti a base di carne convenzionale, come salsicce e salumi, rientrano in questa categoria. Sappiamo con certezza che le carni lavorate convenzionali aumentano il rischio di cancro all’intestino e possono nuocere alla salute perché sono ricche di sale, grassi saturi e calorie, mentre la carne vegetale è ricca di fibra alimentare, ha un basso contenuto di grassi saturi e non si associa a un rischio aumentato di qualche particolare malattia”.

Seren Kell, Senior Science & Technology Manager presso il Good Food Institute Europe, ha aggiunto: “La carne prodotta dalle proteine vegetali consente alle persone di continuare ad apprezzare un gusto familiare, migliorando al contempo la qualità nutrizionale della propria dieta, e può anche contribuire ad affrontare le sfide della salute pubblica, come la resistenza agli antibiotici, il cambiamento climatico e il rischio di pandemie. Per trarre questi benefici, le istituzioni e le aziende dovrebbero investire nello sviluppo di una gamma più ampia di prodotti deliziosi e nutrienti che si adattino a diete sane ed equilibrate, e comunicare meglio i benefici per la salute ai consumatori”.

IL NODO DEL MEAT SOUNDING

A novembre, il parlamento italiano ha approvato una proposta di legge governativa che vieta il ‘meat sounding’, ovvero l’utilizzo di termini come ‘salame’ o ‘bistecca’ per le carni vegetali. Secondo il Good Food Institute Europe la misura danneggia direttamente le aziende italiane che realizzano prodotti a base di proteine vegetali, consumati regolarmente da un italiano su due. I dati di NielsenIQ rivelano che l’Italia è il terzo mercato europeo per i prodotti a base vegetale, con un aumento delle vendite del 21% tra il 2020 e il 2022 e un giro d’affari che supera i 600 milioni di euro.

© Riproduzione riservata