Lattiero-caseario, un futuro incerto nell’ultima analisi di Ismea

Rispetto all’anno precedente, nei primi dieci mesi del 2023 in Italia sono calati i prezzi alla stalla e le consegne di latte vaccino
Lattiero-caseario, un futuro incerto nell’ultima analisi di Ismea

Nei primi dieci mesi del 2023 le consegne di latte vaccino in Italia hanno continuato a diminuire rispetto allo scorso anno. In calo anche il prezzo nazionale alla stalla, nonostante la minore offerta interna. Sono queste alcune delle considerazioni contenute nell’ultimo report pubblicato da Ismea, che analizza le tendenze e dinamiche recenti nel settore lattiero-caseario e fotografa la situazione del mercato in Italia e nella Ue.

UE: CRESCONO LE CONSEGNE, SCENDE IL PREZZO ALLA STALLA

Nonostante una situazione ancora difficile tra costi di produzione, tassi d’interesse e inflazione ancora elevati, e l’impegno sempre maggiore richiesto agli allevamenti in termini di sostenibilità ambientale, nel corso del 2023 il settore lattiero-caseario dell’Ue ha confermato la sua resilienza.

Nel complesso la produzione di latte è aumentata e l’Ue ha mantenuto la sua posizione di leader mondiale nelle esportazioni di prodotti lattiero-caseari.

Andando più nel dettaglio, nel periodo gennaio-settembre 2023 le consegne di latte sono cresciute del +0,5%, nonostante dinamiche molto diverse nei principali paesi produttori: in aumento in Germania (+2,2%), che si conferma il principale produttore UE, nei Paesi Bassi (+2,2%), in Belgio (+4,2%), in Polonia (+1,9%) e in Danimarca (+0,8%), ma in flessione in Francia (-2,5%) per le emergenze climatiche nel nord e sanitarie nel sud-ovest, in Italia (-1,5%) e in Irlanda (-1,0%), principalmente a causa di prezzi alla stalla in costante calo.

In media, per i 27 stati membri il prezzo del latte crudo è passato in un anno dai 57,8 euro/100 kg di novembre 2022 ai 44,4 euro/100 kg (provvisorio) per il mese di novembre 2023, con un calo di oltre il 23%.

ITALIA: CALANO CONSEGNE E PREZZI

Le consegne di latte vaccino in Italia continuano a diminuire rispetto dello scorso anno. I dati Agea riportano un calo del -1,7% nei primi dieci mesi del 2023. Nonostante la minore offerta interna, la pressione competitiva esercitata dai principali fornitori europei e la strutturale dipendenza dall’estero di materia prima stanno progressivamente spingendo al ribasso il prezzo alla stalla nazionale, che a novembre 2023 si è attestato su 49,6 euro/100 litri, in calo del -14% rispetto a un anno fa ma comunque nettamente superiore rispetto al 2021 (+24%).

I costi di produzione, pur restando su livelli sostenuti, hanno iniziato a scendere a partire dall’estate. In base all’indice Ismea, nei primi undici mesi del 2023 i prezzi dei mezzi correnti impiegati negli allevamenti bovini da latte risultano in aumento solo del +1,7% (dopo il +26% del 2022), soprattutto grazie al ribasso dei prezzi dei mangimi che a novembre sono diminuiti di oltre il -21% rispetto al 2022.

Resta tuttavia lontano il livello delle quotazioni del periodo pre Covid, e persiste una situazione di volatilità a causa delle tensioni internazionali e della forte dipendenza dall’estero dell’Italia.

A partire dalla seconda metà del 2023, le quotazioni dei principali prodotti nel mercato lattiero-caseario italiano hanno progressivamente evidenziato segnali di cedimento, portando l’indice Ismea dei prezzi all’origine a +2,3% nei primi undici mesi del 2023 (+14,6% nel 2022). Nel solo mese di novembre, l’indice segna una flessione su base annua del -12%, trainata dal burro (-18,5%) e dai formaggi duri (-5,4%).

Per quanto riguarda i principali prodotti-guida, a novembre si registra un -8,3% su base annua per i listini del Parmigiano Reggiano, -5,7% per il Grana Padano, -3,8% per il Gorgonzola maturo dolce e -1,9% per la mozzarella vaccina.

EXPORT ALLE STELLE

Nel periodo gennaio-settembre 2023, le esportazioni di formaggi e latticini italiani sono cresciute del +13,7% a valore e di poco meno del 5% a volume, trainate dal recupero del mercato tedesco dopo le criticità dello scorso anno (+10% a volume e +20% a valore) e dalla buona performance dei freschi (+17% a valore e +7,4% a volume), e di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7,5% in valore e +3,4% in volume). In aumento anche i grattugiati (+19,3% in valore e +7,4% in volume) e il Gorgonzola (+19,5% in valore e +0,1% in volume).

IL CARRELLO DEGLI ITALIANI SI ALLEGGERISCE

A fronte di un aumento la spesa delle famiglie del +14% nei primi dieci mesi del 2023, Ismea evidenzia una riduzione delle quantità di acquisti di prodotti dairy nel carrello del -1%. La contrazione sta interessando tutti i segmenti, a eccezione dei formaggi duri. Il latte fresco continua a perdere quota nel carrello della spesa (-5% in volume), a conferma di un radicale cambiamento delle abitudini alimentari ormai in atto da diversi anni.

PROSPETTIVE PER IL LATTIERO-CASEARIO EUROPEO

Sostenuta dalla domanda interna e da quella globale, la produzione di formaggi, siero di latte e latte scremato in polvere continuerà a crescere, anche se ad un ritmo più lento rispetto al passato. Si registrerà invece un ulteriore calo nella produzione di latte alimentare e di latte intero in polvere.

Il consumo pro capite di prodotti lattiero-caseari dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile, ma si prevede che i cambiamenti dello stile di vita e le esigenze di una popolazione sempre più anziana aumenteranno la richiesta di alimenti fortificati, con integrazioni di vitamine e minerali, e funzionali. La decelerazione dell’inflazione dovrebbe far riprendere i consumi interni.

Anche sul fronte delle esportazioni, l’Ue dovrà adattarsi ai cambiamenti della domanda dei partner commerciali privilegiando i prodotti lattiero-caseari a maggior valore aggiunto. Ciò potrebbe far crescere anche la remunerazione alla stalla, stimata in leggero aumento nei prossimi dieci anni rispetto ai livelli attuali.

Nonostante la minore produzione di latte, l’Ue confermerà nei prossimi anni la propria leadership nel commercio mondiale, insieme alla Nuova Zelanda.

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