Con un annuncio a sorpresa Carrefour (il quarto più grande gruppo della Gdo, presente in 30 paesi per un totale di oltre 14.000 punti vendita di cui circa 1.500 in Italia) ha deciso di eliminare dagli scaffali i prodotti di PepsiCo tra cui la Pepsi, le patatine Lay’s, l’avena Quaker, il tè Lipton e la 7Up.
La motivazione che arriva dal top management dell’insegna francese della Gdo è lapidaria: sono prodotti troppo costosi a causa degli aumenti dei listini del 2023. Così sugli scaffali dei market Carrefour in Francia appaiono cartelli che dicono: “Non vendiamo più questa marca a causa degli aumenti di prezzo inaccettabili”. La stessa decisione è già in essere anche in Belgio mentre per Spagna e Italia si starebbero definendo i tempi. “Nei prossimi giorni seguirà una comunicazione ai clienti nei punti vendita”, è il commento di Carrefour Italia riportato dal Corriere della Sera.
Quella di Carrefour non sembra una posizione isolata Oltralpe. Michel-Edouard Leclerc, presidente di E.Leclerc, (la principale catena di supermercati in Francia) ha infatti dichiarato che le grandi aziende alimentari hanno aumentato i prezzi per i distributori fra il 6% e il 10%, e perfino del 20% in alcuni casi, e che per questo sta valutando di boicottare alcuni prodotti.
I RINCARI E LA SCELTA DI CARREFOUR
Pepsico replica che “continuerà a impegnarsi in buona fede per cercare di garantire che i nostri prodotti siano disponibili”. Lo scorso ottobre il gruppo aveva comunicato di aver pianificato aumenti di prezzo che definisce modesti poiché la domanda ha resistito nonostante gli aumenti, portando ad aumentare le previsioni sugli utili per il 2023 per la terza volta consecutiva. Secondo il Financial Times la multinazionale Usa ha alzato i prezzi dell’11%, in media, nel trimestre terminato a settembre.
Nell’ultimo anno, i rivenditori di generi alimentari in diversi paesi, tra cui Germania e Belgio, hanno annunciato di aver interrotto gli ordini di alcune aziende di beni di largo consumo a causa dell’aumento dei prezzi: una tattica che rende le negoziazioni sui prezzi più difficili a causa dell’inflazione.
TRA DISTRIBUZIONE E PRODUTTORI
La decisione del grande player francese della Gdo rientra nella forte tensione in corso da tempo tra la distribuzione e i produttori di beni di largo consumo, accusati di aver alzato i prezzi per aumentare i profitti trascurando l’impatto sui consumatori e lasciando a negozi e supermercati l’onere di non scaricare sui clienti gli eccessivi rincari.
In Germania, due importanti protagonisti della grande distribuzione come Edeka e Rewe hanno interrotto temporaneamente i contratti di fornitura con Mars, Kellogg’s, Coca Cola e la stessa PepsiCo.