È stato approvato oggi, dal Parlamento europeo riunito in seduta plenaria, il nuovo Regolamento Ue 2024 che regola, grazie ad un testo unico, i settori dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli a Indicazione Geografica. La riforma del sistema europeo delle Dop e Igp ha quindi raggiunto il suo traguardo ufficiale grazie all’intesa raggiunta, lo scorso ottobre, fra i negoziatori di Parlamento europeo, Consiglio Ue e Commissione europea, e il via libera del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio Ue.
Per la prima volta, la normativa europea mette insieme in un’unica base legislativa tutte le produzioni del mondo dell’agroalimentare, del vino e delle bevande spiritose Dop e Igp, rafforzando il ruolo dei Consorzi di tutela e fornendo strumenti più efficaci per uno sviluppo competitivo e sostenibile del settore delle produzioni di qualità.
Il percorso di approvazione ha visto collaborare tutto il sistema italiano dei Consorzi di tutela e delle istituzioni del settore per includere nel testo gli elementi prioritari allo sviluppo sostenibile del comparto agroalimentare nazionale.
LE VOCI DELLE ISTITUZIONI
Paolo De Castro, parlamentare europeo relatore della riforma nonché primo Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Ue, afferma: “Il nuovo regolamento sulle Indicazioni Geografiche restituisce un esempio concreto di come l’Europa sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori e produttori agroalimentari verso sistemi produttivi sempre più resilienti. Trent’anni di investimenti e riforme delle nostre politiche agricole hanno infatti portato alla creazione di una vera ‘politica di qualità’, decisiva nel rendere la nostra filiera agroalimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità del cibo e sostenibilità dei processi di produzione, anche grazie ad un modello unico di tutela, gestione e promozione di tanti prodotti sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio”.
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, sottolinea: “Un ulteriore traguardo in difesa delle nostre eccellenze è stato raggiunto. L’obiettivo del nuovo regolamento è quello di difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione. Dobbiamo continuare a puntare sulla qualità e l’eccellenza che ci caratterizza da sempre e sulla distintività che rende così particolari le nostre produzioni agroalimentari al punto da diventare uniche sul mercato globale. È fondamentale difendere i nostri produttori e il sistema Italia”.
Cesare Mazzetti, Presidente Fondazione Qualivita, ricorda: “Il nuovo regolamento destinato a riformare il sistema europeo delle Indicazioni Geografiche si innesta su una serie di normative che risalgono al 1992 per i prodotti agroalimentari, e al 1999 per i vini. Benché tali regolamenti siano stati via via sviluppati e migliorati, fino a giungere all’assetto attuale che ormai è in vigore da una decina d’anni (2013 per i vini e le bevande spiritose e 2015 per il food), era ormai chiara a tutti la necessità di una revisione per adattare tale assetto alle mutate condizioni di mercato, ambientali e sociali. Fondamentale la riunione operata a livello normativo per i vini, i prodotti agroalimentari e le bevande spiritose: tre settori che, pur presentando identiche necessità organizzative e di tutela hanno finora avuto una normativa separata. Il che ha inevitabilmente generato una giurisprudenza diversa e, spesso, diverse interpretazioni amministrative. Fin dalla sua fondazione, Qualivita ha sostenuto la forza dell’unitarietà di tutti i settori sotto il tetto delle Indicazioni Geografiche, e la necessità di operare identiche e coerenti politiche promozionali e di protezione per ciascuno di essi”.
Antonio Auricchio, Presidente Afidop (Associazione formaggi italiani Dop e Igp), definisce l’approvazione della Riforma “un traguardo importante che segna un momento di grande significato per il settore di qualità italiano, poiché rafforza la protezione e la valorizzazione dei nostri prodotti tipici. Le Dop e le Igp rappresentano non solo un patrimonio culturale e gastronomico di inestimabile valore, ma anche un motore economico per molte comunità locali. La nuova normativa garantirà una maggiore tutela, ex officio, ma anche online, nei nomi di dominio e nel commercio elettronico in generale, per i prodotti di qualità, e questo ci fa ben sperare nella lotta agli utilizzi illegittimi che vengono fatti in Italia e all’estero delle nostre denominazioni”.
Lorenzo Beretta, Presidente Isit (Istituto salumi italiani tutelati), rimarca: “Guardiamo con fiducia l’entrata in vigore del nuovo regolamento per le Indicazioni Geografiche che rafforza ulteriormente il ruolo dei Consorzi di tutela, confermandone anche i poteri erga omnes nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nel processo di certificazione. Ne esce rafforzata, per i Consorzi, la possibilità di azione per prevenire o contrastare qualsiasi misura che rischi di essere dannosa per la reputazione o il valore di una Ig”.