Savi, la marketing technology company leader nella gestione dei servizi legati ai buoni sconto e all’analisi dei dati nella Gdo, ha appena pubblicato i dati emersi dallo studio “Il mercato del couponing in Italia nel 2023” che ha coinvolto oltre 38mila rivenditori tra insegne della Grande distribuzione organizzata (esclusi i discount), drugstore, store specializzati e farmacie.
Nel 2023 i buoni sconto distribuiti su tutto il territorio nazionale sono stati 278,2 milioni (+11% rispetto al 2022) e hanno generato un valore di 411,8 milioni di euro (+18%), mentre il valore medio per singolo buono si è assestato sugli 1,48 euro (+6% rispetto al 2022). Il trend assai positivo sta proseguendo anche in questo inizio di 2024, con una stima di 71 milioni di buoni (+9% rispetto al primo trimestre 2023) e un giro d’affari di 109 milioni di euro (+11%).
L’INFLAZIONE SPINGE L’USO DEI COUPON
Questo sviluppo poderoso del mercato del couponing è senz’altro correlato all’andamento dell’inflazione e ai prezzi dei beni di consumo, che nel 2023 hanno continuato a salire del 5,7% dopo l’impennata dell’8,1% che aveva caratterizzato il 2022. I consumatori sono così spinti a ricercare modalità alternative di risparmio e hanno trovato dei validi alleati nei coupon.
La ricerca di Savi evidenzia inoltre il successo crescente dei buoni sconto digitali, aumentati del 45% in un solo anno, mentre il totale transato in cassa attribuibile a questa soluzione dematerializzata raggiunge il 14,5 per cento. “I dati ci dicono che è in corso un processo di progressiva digitalizzazione e smaterializzazione dei buoni sconto derivato dai vantaggi offerti dai coupon digitali, che garantiscono tempi più rapidi e una maggiore sicurezza”, commenta Angelo Tosoni, Managing director Savi Italia.
L’ALIMENTARE PRIMO IN CLASSIFICA
L’alimentare si posiziona sul podio del mercato dei coupon, con il 50,2% di tutti i buoni sconto e con una crescita del 15,8% rispetto al 2022, quando erano il 43,4% del totale. Le categorie merceologiche più acquistate usufruendo di coupon ci sono i prodotti confezionati che hanno superato le bevande con il 25,8% del totale rispetto al 25,5% del comparto beverage. Percentuali rilevanti riguardano inoltre il latte e i derivati (15,8%) e i dolciumi (15,5%), mentre il 7% dei coupon è usato per la categoria pane e prodotti da forno e il 6,2% per i condimenti; i surgelati si sono attestati sul 4,1 per cento.
“Sempre più italiani utilizzano i coupon come strumento fondamentale per un risparmio consapevole e pianificato nella loro spesa quotidiana – ha dichiarato Tosoni -. Come Savi siamo fortemente impegnati per favorire l’accesso dei consumatori a queste nuove forme di risparmio, consentendo ai retailer e all’industria di marca di poter contare su una solida e sicura infrastruttura digitale”.