Federdistribuzione e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro della distribuzione moderna organizzata. Dopo un confronto a tratti molto acceso, che meno di un mese fa aveva portato alla proclamazione di uno sciopero durante il sabato di Pasqua, il percorso negoziale si è concluso con un accordo che, a detta di Federdistribuzione, “dimostra attenzione ai lavoratori del settore e che accoglie le esigenze di sostenibilità delle imprese del retail moderno”.
Sul piano economico, l’intesa prevede un aumento retributivo a regime di 240 euro al IV livello. A copertura del periodo di carenza contrattuale si prevede inoltre la corresponsione di una una tantum di 350 euro, suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025.
Dal punto di vista normativo, sono diverse le tematiche affrontate: dalla lotta alla violenza di genere al graduale innalzamento dell’orario minimo dei lavoratori part-time come ulteriore risposta al lavoro “disagiato”; dall’estensione delle opportunità occupazionali per i giovani nel weekend al rafforzamento delle misure di conciliazione vita-lavoro. Verrà anche aggiornata la classificazione del personale con l’impegno delle parti ad un confronto attivo e costante per valorizzare ulteriormente i ruoli e le professionalità distintive del settore.
“Abbiamo portato avanti con grande impegno e responsabilità il confronto con i sindacati, mettendo sempre al primo posto la volontà di coniugare il rispetto delle persone e dei loro diritti con la sostenibilità economica delle imprese”,dichiara Carlo Alberto Buttarelli, Presidente Federdistribuzione. “Oggi abbiamo raggiunto l’accordo che fornisce risposte economiche ai lavoratori per i prossimi anni, tenuto conto di quanto già erogato nei mesi scorsi, e introduce novità normative ad un settore che è in continua evoluzione e che necessita di soluzioni specifiche. Il percorso che abbiamo avviato per dare identità e specificità alle grandi imprese del retail che operano in Italia è per noi un impegno ineludibile. La Federazione continuerà ad essere l’interprete primario del settore distributivo moderno in Italia, convinta che la crescita, la capacità di generare investimenti, occupazione e valore per il territorio, da parte delle imprese associate, convivano con una visione più moderna, ma non precaria, del lavoro”.