Walcor è uscita dal concordato preventivo. Il Tribunale di Cremona ha infatti dichiarato “conclusa la fase di esecuzione del concordato preventivo” per la società dolciaria cremonese. Questo procedimento era stato avviato nel marzo del 2020 a causa di una forte posizione debitoria (circa 70 milioni di euro) a carico dell’allora Wal-Cor Snc nei confronti di un notevole numero di creditori tra fornitori, dipendenti ed erario.
Con l’ingresso, nel 2022, di due nuovi soci (JP Morgan Asset Management e il Fondo Salvaguardia Imprese di Invitalia) la Snc era stata trasformata in Spa, con un aumento di capitale e il conseguente avvio dei pagamenti ai creditori. Alla fine dello scorso marzo, completati i pagamenti, Walcor ha presentato domanda di chiusura anticipata del concordato.
“In soli due anni, sono state sviluppate una serie di iniziative che oggi garantiscono il completo salvataggio dell’azienda”, commenta Attilio Capuano, Ad Walcor. “Innanzitutto, siamo ricorsi al fondo di salvaguardia per i marchi storici, abbiamo poi ricercato nuovi investitori, si è quindi proceduto all’acquisizione da parte di JP Morgan e Invitalia ed è stata creata la Spa con una nuova governance. In seguito è stato rilanciato il marchio, sviluppate le relazioni commerciali con l’estero, avviata una partnership produttiva e commerciale con Pernigotti e riorganizzata la rete commerciale e la struttura del management. Infine è stato gestito e chiuso anticipatamente il concordato preventivo. Attendavamo da tempo la conclusione positiva di questo procedimento. Ed è significativo che sia avvenuta proprio mentre festeggiamo il 70esimo anniversario della nostra azienda, nata a Cremona nel 1954”.