Bolton, il 93,7% di tonno è approvvigionato “responsabilmente”

Il gruppo annuncia, insieme al Wwf, di aver raggiunto questa quota nel 2023 , avvicinandosi all’obiettivo 100% previsto entro fine 2024
Bolton, il 93,7% di tonno è approvvigionato “responsabilmente”

In occasione della Giornata mondiale del tonno (2 maggio), Bolton Food conferma l’impegno per la salvaguardia degli oceani annunciando insieme a Wwf che, nel 2023, ha raggiunto il 93,7% di approvvigionamento di tonno proveniente da attività di pesca certificate Msc (Marine stewardship council) o coinvolte in progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs).

Questo risultato è stato raggiunto nell’ambito della partnership trasformativa con Wwf, volta a promuovere soluzioni che inducano l’industria ittica a adottare politiche e pratiche sostenibili per ridurre il proprio impatto sugli ecosistemi marini come parte di un percorso condiviso. Dal 2017 Bolton Food collabora con Wwf per far sì che la sua filiera del tonno sia trasparente e responsabile con l’obiettivo di avere il 100% di approvvigionamento da attività di pesca sostenibili.

L’IMPEGNO DI BOLTON FOOD PER LA PESCA SOSTENIBILE

Nell’ottica di elevare gli standard di pesca sostenibile, la partnership si è prefissata dei criteri ancora più ambiziosi rispetto alla provenienza della materia prima. Seguendo questi criteri, l’azienda si impegna a non approvvigionarsi da stock sovrasfruttati o a rischio di sovrasfruttamento, a prediligere attività di pesca gestite in modo efficace per prevenire l’impatto sulle altre specie e sugli habitat, e a garantire la conformità alle leggi e ai regolamenti applicabili in materia di pesca e di diritti umani lungo tutta la sua filiera. In linea con questo approccio, nel 2023 è stata attestata la provenienza da pesca sostenibile dell’87,3% del tonno acquistato da Bolton Food.

Per questo, sempre nel 2023 Bolton Food ha partecipato a una campagna di sensibilizzazione lanciata da Wwf, Gta (Global tuna alliance) e Tupa (Tuna protection alliance) sullo stato critico del tonno pinna gialla nell’Oceano Indiano il cui stock risulta essere da tempo sovra-sfruttato, scegliendo di ridurre del 30% (rispetto ai volumi del 2020) il suo approvvigionamento e preferendo stock sostenibili e in salute entro il 2025. Secondo il Comitato scientifico della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (IOTC), l’organizzazione intergovernativa responsabile della gestione del tonno e delle specie affini nella regione, per garantire la conservazione e l’uso appropriato degli stock ittici e incoraggiare lo sviluppo sostenibile della pesca una riduzione del 30% delle catture di tonno pinna gialla (rispetto alle catture del 2020) implicherebbe una possibilità del 67% di permettere allo stock di tornare in salute entro il 2030 (circa due generazioni). L’azienda ha lavorato in questa direzione, e il suo sourcing nel 2023 è diminuito di oltre il 67% rispetto ai livelli del 2020.

L’impegno per la filiera ittica coinvolge anche i consumatori attraverso il marchio Rio Mare e la sua campagna di educazione e sensibilizzazione “Insieme per gli Oceani” per una pesca sostenibile e un consumo responsabile di prodotti ittici.

Siamo orgogliosi di aver raggiunto un importante obiettivo che concretizza il nostro impegno e compiuto un ulteriore passo per la salvaguardia degli oceani all’interno di una roadmap condivisa con un partner di grande valore. Insieme a Wwf ci siamo posti l’obiettivo sfidante di fornirci al 100% da una filiera responsabile entro il 2024 e siamo fiduciosi che presto raggiungeremo questo ambizioso traguardo”, sottolinea Luciano Pirovano, Chief sustainability officer Bolton Food & Tri Marine.

Isabella Pratesi, Direttrice conservazione Wwf Italia dichiara: “La collaborazione con Bolton Food, giunta al suo settimo anno, rappresenta un passo cruciale nel nostro impegno per la trasformazione dei mercati e la conservazione dei nostri oceani. Siamo consapevoli che il percorso verso la sostenibilità è lungo e in costante evoluzione. Pertanto, ci impegniamo a continuare a definire le migliori pratiche per il settore e ad affrontare le sfide future, nel nome del nostro oceano condiviso”.

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