Carni avicole, i consumi tornano a crescere

Dopo la brusca flessione del 2022, il comparto si riprende la scena, trainato in particolare dai risultati dei tagli classici. Il report di Ismea
Carni avicole, i consumi tornano a crescere

Nel 2023 la produzione di carni avicole in Italia è tornata ad allinearsi ai livelli precedenti, con un incremento del 9,9% sul 2022. Secondo i dati di Ismea, presentati nella prima giornata del Poultry Forum, presso il Rimini Expo Centre, aumentano anche i consumi medi pro-capite, favoriti in parte da lievi ridimensionamenti dei prezzi. Si stima, infatti, che ogni italiano abbia mangiato in media 21,4 kg di carne avicola nel 2023, quindi ben 1,2 kg in più (+5,9%) rispetto al 2022.

Diminuisce inoltre l’import, mentre cresce l’export. Migliorano di conseguenza sia il saldo della bilancia commerciale sia il tasso di auto approvvigionamento, passato dal 102% del 2022 al 106% del 2023. Le carni bianche si confermano quindi le più consumate dagli italiani. L’indice di penetrazione nelle famiglie è del 93% contro l’89% per le carni bovine e l’81% per le suine. Per il pollame, nel carrello del 2023 tornano a essere apprezzati i tagli classici per i quali l’incremento dei volumi è del 13,4%, a fronte di una crescita, meno importante, degli elaborati (8,1%). Tuttavia, nel primo trimestre del 2024 gli acquisti di carne in generale hanno segnato il passo.

LE PROSPETTIVE PER IL 2024

Per il mercato mondiale delle carni avicole, sottolinea lo studio Ismea, si evidenzia una previsione di crescita compresa tra l’1,5% e il 2 per cento. In questo contesto, anche la produzione italiana dovrebbe incrementare di un ulteriore 0,9% nel 2024. A creare instabilità sono ancora i prezzi dell’energia e delle materie, a partire dai mangimi, influenzati dalle conseguenze dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

IL COMMENTO DI UNAITALIA

“L’avicoltura italiana – ha dichiarato Antonio Forlini, Presidente Unaitalia si conferma un settore strategico per il Paese. Non si ferma la passione per le carni bianche, le più amate dagli italiani, con i consumi che si attestano a 21,4 kg pro-capite e gli acquisti che crescono del 4,6% a volume. Una passione che coinvolge anche l’estero, con l’export in crescita del 29%, grazie alla competitività del nostro comparto. In un contesto sempre più in evoluzione sarà fondamentale coniugare innovazione e sviluppo con benessere animale, sostenibilità ambientale ed economica. Tutto ciò mettendo però sempre al centro l’attenzione al consumatore che ci chiede di garantire un prodotto 100% italiano, eccellente ma anche economicamente accessibile”.

L’INTERVENTO DI LOLLOBRIGIDA

Al Poultry Forum era presente anche il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. “Il prodotto dell’agroalimentare italiano – ha commentato Francesco Lollobrigidaè per noi motivo di orgoglio, preferito ovunque per la sua qualità e competitivo per l’eccellenza che rappresenta. Per questo va sostenuto e tutelato. Noi abbiamo dimostrato di mettere al centro l’agricoltura anche con il decreto di pochi giorni fa. E sul mercato europeo riteniamo che la reciprocità sia un elemento fondamentale. Abbiamo accettato di essere la nazione della sicurezza alimentare. Chiedevamo in cambio le stesse regole da rispettare per tutti sui mercati internazionali, ma non è ancora cosi e stiamo lavorando per questo”.

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