Nel decennio 2013 – 2023, per il food&beverage italiano la crescita dell’export è stata del +27% rispetto al +12% della media europea. Un risultato che ha portato i prodotti agroalimentari italiani venduti all’estero a sfiorare i 64 miliardi di dollari, pari a circa il 10% dell’export europeo (679 miliardi di dollari), collocando il Paese al quarto posto in Europa per sviluppo dell’export (dati 2023). Sono i dati principali della ricerca realizzata dal Cersi (Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Fiere di Parma, in occasione della 22esima edizione di Cibus, inaugurata oggi dai Ministri Adolfo Urso (Made in Italy e Imprese) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura, sovranità alimentare e foreste).
“Il made in Italy – afferma il Ministro Adolfo Urso – ormai è sinonimo in tutto il mondo di prodotti di qualità ed eccellenza. Nella gamma della produzione internazionale, noi siamo nella serie A. La food valley di questo territorio è un vero e proprio modello di eccellenza nell’eccellenza, che porta avanti tutti i valori che rendono grande il made in Italy nel mondo”.
Il Ministro Francesco Lollobrigida sottolinea come l’Italia si confermi “terra di eccellenza, e vincente nei mercati esteri. Uno straordinario risultato che evidenzia la qualità dei prodotti made in Italy, la solidità del nostro tessuto imprenditoriale e la nostra capacità di fare sistema per conquistare i mercati globali: siamo una superpotenza della qualità”.
I PUNTI DI FORZA DEL FOOD ITALIANO
Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato una crescita in tutti e quattro i principali comparti dell’agroalimentare: nel dairy la quota di mercato passa dal 3,46% dal 2013 al 4,75% del 2022, con un valore dell’export di 5,4 miliardi di dollari); nei prodotti a base di cereali il valore dell’export nel 2022 è di 8,3 miliardi di dollari, corrispondenti a una quota di mercato dell’8,34% (era il 7,95% nel 2013), nelle conserve e nei preparati di frutta e verdura l’export del 2022 vale cinque miliardi di dollari, con una quota di mercato del 6,46% (6,38% nel 2013), e nel settore beverage l’Italia ha anche scalato una posizione passando dal terzo al secondo posto del ranking, con un valore nominale dell’export nel 2022 pari a 12,6 miliardi di dollari, corrispondenti ad una quota di mercato dell’8,5%.
L’agroalimentare italiano registra una crescita accelerata rispetto ad altri grandi paesi europei, a partire da Francia e Germania. Una tendenza strutturale, frutto della capacità degli imprenditori che hanno saputo cogliere opportunità di sviluppo nei mercati esteri mostrando visione strategica e orientamento di lungo termine.
CIBUS 2024: NUMERI E PROSPETTIVE
Il Presidente di Fiere di Parma Franco Mosconi ha evidenziato i numeri fondamentali di questa 22esima edizione del Salone internazionale dell’alimentazione: “Tremila brand, oltre mille novità di prodotto, circa 3.000 top buyer provenienti da tutto il mondo. Questa edizione di Cibus cade in un momento particolarmente intenso sotto il profilo strategico per la nostra società. Nella prima metà del 2023 abbiamo concluso un importante accordo societario con Fiera Milano, che ha conferito a Fiere di Parma il ramo d’azienda TuttoFood. Oggi inauguriamo Cibus 2024, e stiamo già lavorando all’edizione 2025 di TuttoFood che si terrà a Milano dal 5 all’8 maggio 2025. I due grandi player nazionali hanno deciso di unire le forze, per guardare allo sviluppo internazionale del settore agrifood italiano”.
Positivo anche il commento di Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare: “Siamo molto onorati di aver contribuito, con Fiere di Parma, ad un’edizione di Cibus da record. L’industria alimentare è un comparto forte, in crescita, e un settore che genera ricchezza grazie ai suoi prodotti e le sue imprese. Una concretezza che si riflette sulla grande fiducia che consumatori ci riservano, testimoniata dal 93% dei cittadini che attribuiscono all’industria alimentare sviluppo sociale ed economico mentre il 94% vede nel made in Italy alimentare uno dei principali ambasciatori dell’italianità nel mondo e un traino per il nostro Pil. Numeri di un’industria sana e competitiva, che qui a Cibus sta mostrando tutto il suo valore”.
Segnali di ottimismo anche da parte del Presidente di Ice Agenzia Matteo Zoppas: “Nel 2023 le esportazioni italiane hanno toccato i 623 miliardi di euro, in linea con il 2022 ma in crescita di circa il +30% rispetto al 2019. L’agroalimentare ha chiuso con un export pari a 62 miliardi di euro di fatturato, + 6% rispetto al 2022, ma un +41% rispetto al 2019. Un risultato che, visto lo scenario congiunturale internazionale, si può definire eccezionale. Su queste basi, penso che il traguardo dei 70 miliardi di export per il comparto food sia alla nostra portata”.