La 39esima edizione de Linkontro ha riunito più di 911 persone, 278 aziende e 644 manager per analizzare stato e prospettive del largo consumo in Italia. Molti i temi di attualità affrontati: lo scenario economico sociale e politico, la curva demografica, biodiversità e sostenibilità, le nuove abitudini di consumo e le modalità di inclusione, oltre a innovazione e nuove tecnologie, ascesa del digital e social commerce e intelligenza artificiale. “La sinergia nella comunità del largo consumo è cruciale per affrontare le sfide future del comparto. Collaborando, industria e grande distribuzione possono rispondere più efficacemente alle nuove esigenze dei consumatori e ai cambiamenti del mercato, garantendo una crescita sostenibile e un’evoluzione continua”, commenta Enzo Frasio, Ad NIQ e GfK.
I temi al centro dell’edizione 2024 de Linkontro, a partire dal carattere radicale del cambiamento in atto nel retail e nel largo consumo, sono stati ben riassunti dall’Ad di Decò Italia Mario Gasbarrino, che ha posto l’accento sull’unico elemento “tradizionale” dell’ambito destinato a restare tale e quale (pur declinato con modalità e tecniche moderne): la centralità dell’ascolto del cliente.
IL LARGO CONSUMO NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Tra i relatori sul palco dell’ultima giornata, Stefano Galli, Chairman Linkontro, ha analizzato l’impatto dell’intelligenza artificiale sul largo consumo, sottolineando come paradossalmente essa permetterà “un’umanizzazione” della comunicazione end-to-end coi propri clienti, permettendo alle aziende di raddoppiare l’efficienza dei processi di comunicazione con impatti positivi sulla soddisfazione dei clienti finali.
L’applicazione della IA generativa (GenAI) all’innovazione di prodotto e dei processi comporterà un cambio di velocità e di varietà, facendosi promotrice di idee dirompenti. Di conseguenza, per le piccole e medie aziende sarà più facile e veloce attivare campagne virali. I retailer (online e offline) grazie a iniziative di retail media, retail consumerization e virtual shopper assistant, avranno inoltre impatti positivi sul customer journey. Inoltre, grazie all’IA si affacceranno al largo consumo nuovi player: le aziende tech, che offriranno servizi di shopper assistant e product search più sofisticati, e i social media che con le loro piattaforme di social commerce dreneranno volumi dai canali di vendita classici.
l’intelligenza artificiale è parte del nostro futuro, ma vi sono sfide e rischi da anticipare per essere pronti al domani. Per il largo consumo, NIQ a Linkontro ha sottolineato due rischi: scelte azzardate, evitabili utilizzando grandi volumi di dati di alta qualità provenienti da fonti diverse e integrate, e problemi legati a sicurezza dei dati e privacy. È importante costruire, sperimentare e consolidare le competenze della GenAI avvalendosi di esperti.
Sul palco de Linkontro anche Matteo Bonù, Food industry leader NIQ, che ha esplorato il futuro del commercio digitale. Il canale online, affermatosi attorno al 2008, ha prima convissuto con il canale offline senza significativi punti di contatto. Dal 2018 in avanti è iniziata la compenetrazione tra i canali offline e online, che ha progressivamente portato ad un’ibridazione dei comportamenti d’acquisto, dei processi e dei canali di vendita. La trasformazione è stata accelerata drasticamente nel 2020 a causa della pandemia, portando così al consolidamento del legame interscambiabile tra il punto vendita fisico e digitale.
LE APPLICAZIONI DELL’IA AL DIGITAL COMMERCE
In merito all’intelligenza artificiale applicata al commercio digitale – storicamente recettivo alle novità – i dati raccolti da NIQ suggeriscono di impiegare questa tecnologia per personalizzare, velocizzare, integrare e automatizzare aree in cui la GenAI aiuterà a fronteggiare la frammentazione del mercato grazie all’innovazione. In un contesto socio-culturale in cui l’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito professionale può intimorire, è importante continuare ad investire nelle persone affinché siano pronte ai cambiamenti in atto. L’intelligenza artificiale andrebbe quindi considerata come una tecnologia collaborativa, un collega con cui lavorare sinergicamente, piuttosto che un semplice strumento a cui delegare il lavoro. Solo con una visione sinergica si possono sfruttare appieno le modalità del commercio digitale potenziato dall’intelligenza artificiale, adattandosi alle rapide evoluzioni tecnologiche e ai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.