Nei primi mesi del 2024 i pagamenti cashless sono cresciuti del 29,2%: questo e molti altri dati sono rivelati nell’Osservatorio Alimentari Cashless di SumUp, che ha analizzato l’andamento delle transazioni digitali degli italiani nei supermercati e nei negozi di alimentari sia a livello nazionale sia provinciale. La tendenza riflette le mutate abitudini dei consumatori che, oltre a usare strumenti digitali per pagare la spesa, tendono a spendere meno e ad arrivare in cassa con un carrello più essenziale rispetto al passato: infatti sette pagamenti digitali su dieci riguardano scontrini inferiori a 20 euro (+22,6%) e tra le transazioni più in crescita spiccano quelle fino a 10 euro (+39,4%). La ricerca precisa inoltre che il 38,8% dei pagamenti digitali ha valore inferiore a 10 euro, mentre il 29,7% è sotto i 20 euro, il 14,5% è compreso tra 20 e 30 euro e meno del 7% delle transazioni supera i 50 euro.
“Nel primo trimestre del 2024 abbiamo osservato come il trend del cashless nei negozi di alimentari accompagni le nuove esigenze e abitudini dei consumatori, con una diminuzione dello scontrino medio digitale e un’alta percentuale di pagamenti senza contanti per compere inferiori a 20 euro – ha commentato Umberto Zola, Growth marketing lead SumUp -. Dai dati dell’Osservatorio emerge quindi che la carta si usa non soltanto per la spesa nel carrello ma, soprattutto, per acquisti piccoli e quotidiani da pagare in cassa rapidamente o nei supermercati di prossimità e negozi di quartiere. D’altra parte, i merchant si dimostrano consapevoli dei vantaggi del digitale, in grado di offrire ai loro clienti un’alternativa efficiente ai contanti: lo racconta la crescita dei pagamenti digitali in tutta Italia, con transazioni aumentate nella maggior parte delle province”.
LE PROVINCE PIÙ CASHLESS
L’Osservatorio Alimentari Cashless di SumUp registra la crescita più alta di transazioni digitali nelle province di Parma (+165,9%), Prato (+104,2), Pescara (+103,9%); seguono Pisa (+103,4%), Macerata (+84,6%), Padova (+76,4%) e Ravenna (+74,6%), ma anche Fermo, Forlì-Cesena e Viterbo vedono un aumento superiore al 64 per cento. Il podio dello scontrino medio più basso va invece a Prato, con una media di 12,9 euro; seguita da Trapani (14,8 €) e Aosta (15,7 €); se si prende invece in considerazione la contrazione della spesa, al primo posto c’è Brindisi (-34,4% rispetto al 2023, passando da 28,6 a 18,8 €) e anche a Isernia e a Ferrara la spesa è calata rispettivamente del 28% e del 26,9 per cento.
Lo studio ha focalizzato infine gli orari in cui gli italiani fanno la spesa, prediligendo la classica fascia tra le 8.00 e le 14.00, quando si concentrano il 56,4% dei pagamenti cashless durante la settimana e il 64,3% nel weekend. Ma i tassi di crescita più importanti per quanto riguarda le transazioni senza contanti si registrano nelle ore serali e notturne: +23,6% dal lunedì al venerdì tra le 22.00 e le 24.00 (+24% fino alle 6.00) e +18,9% nel fine settimana tra le 22.00 e le 24.00.