Assica, Lorenzo Beretta nuovo Presidente

Scelta unanime per l’assemblea nazionale in una congiuntura difficile per il settore, stretto tra costi crescenti e minaccia Psa. Il neopresidente chiede azioni tempestive e concrete, tra cui abbassare l’Iva dal 10 al 4%
Assica, Lorenzo Beretta nuovo Presidente

L’assemblea nazionale dell’Associazione industriali delle carni e dei salumi, riunita a Bologna, ha scelto un leader solido ed esperto per guidare una congiuntura difficile per la salumeria italiana. Il nuovo presidente di Assica è Lorenzo Beretta, già più volte vicepresidente, che raccoglie il testimone da Francesco Pizzagalli.

UNA VOCE COMUNE PER RISPOSTE CONCRETE

Il neopresidente ha aperto l’assemblea con un discorso severo verso le sfide, ma trasferendo alla dirigenza un forte invito all’orgoglio: “faccio appello al grande cuore delle nostre aziende”. “L’attuale contesto economico-sociale italiano ed internazionale in cui il nostro settore si sta muovendo – ha sottolineato Beretta – richiede il massimo impegno ed il coinvolgimento di tutte le aziende. Un impegno che proprio all’interno di Assica può dare i frutti e i risultati maggiori. Oggi più che mai abbiamo bisogno di avere una voce comune, unica e forte, per poter avere dalle Istituzioni risposte, certezze, interventi tempestivi di sostegno e, naturalmente, programmi definiti per il futuro”.

“Dobbiamo avere la forza di restare uniti – ha chiesto il presidente – per permettere ai consumatori di apprezzare il reale valore delle nostre produzioni: non dobbiamo essere noi stessi ad avallare fenomeni speculativi al ribasso. È necessario coordinare le azioni associative con una regia unica, che coinvolga tutti e metta in prima linea gli imprenditori nella relazione con le Istituzioni”.

PSA, GRAVI RIPERCUSSIONI SULL’EXPORT

I dossier sul tavolo sono tanti, ma due in particolare richiamano l’attenzione: il forte incremento dei costi industriali e della materia prima (nazionale ed estera), che perdurano dal 2022, e la Psa (peste suina africana), una minaccia che non vede ancora soluzioni all’orizzonte, con gravissime ripercussioni sull’export dei nostri prodotti verso i paesi terzi.

“La lotta alla Psa – ha evidenziato Beretta – ha bisogno di un cambio di passo, visti i risultati insufficienti ottenuti fino ad ora. Servono ingenti risorse, stanziamenti e programmi concreti. Chiediamo certezze operative, non proclami. Dopo tanti anni di investimenti e impegni per lo sviluppo dei mercati esteri, da parte di tutti gli attori della filiera, aziende e istituzioni in primis, non possiamo restare ad osservare inermi la perdita di interi mercati in paesi asiatici e centro e nord-americani, che amano i nostri salumi e ne apprezzano la grande qualità”.

LE PROPOSTE: IVA AL 4% E ACCESSO AL CREDITO

I costi industriali crescenti, la perdita del potere di acquisto di buona parte delle famiglie italiane hanno portato i consumatori a rivolgersi a categorie di prodotti più economici. Un danno enorme per i consumi interni che già da anni non brillano e che ora stanno regredendo. Tra le azioni concrete evocate da Beretta, ci sono la richiesta di portare l’Iva sui salumi dal 10 al 4% e misure di sostegno per l’accesso al credito.

DATI ECONOMICI 2023

All’assemblea sono stati presentati i dati economici del settore per il 2023. Nonostante la pressione dei costi e la minaccia della Psa, lo scorso anno si è chiuso con una contenuta crescita dello 0,7% in quantità nella produzione dei salumi, dopo la flessione registrata nel 2022, attestandosi a 1,151 milioni di tonnellate da 1,143 dell’anno precedente 2022. In crescita del 7,2% il valore della produzione, salito a circa 9.168 milioni di euro da 8.553 milioni del 2022, spinto dall’alta inflazione e dagli ingenti aumenti dei costi aziendali, in particolare della materia prima carne.

L’insieme delle produzioni del settore (comprese le lavorazioni dei grassi e delle carni bovine in scatola) ha presentato un fatturato di 9.498 milioni di euro, superiore (+6,6%) a quello del 2022 (8.907 milioni di euro). Anche l’export dei salumi italiani (dati Istat) ha registrato una performance positiva nel 2023: le spedizioni dei salumi italiani sono salite a quota 206.859 tonnellate (+6,2%), raggiungendo l’importante traguardo dei 2.157,6 milioni di euro (+8,7%).

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