Consorzio Prosciutto di Parma, Utini confermato alla presidenza

Le sfide per il prossimo futuro: aumentare l’export e affrontare la minaccia della peste suina
Consorzio Prosciutto di Parma, Utini confermato alla presidenza

Numeri dell’export da spingere e una tempesta da attraversare. Due grandi sfide per Alessandro Utini (foto sopra), confermato per il secondo mandato alla presidenza del Consorzio del Prosciutto di Parma Dop. Una scelta di continuità nel cambiamento, con l’arrivo di una nuova generazione di imprenditori nel Consiglio di amministrazione. A fotografare il mood del Consorzio sono le due giovani donne elette alla vicepresidenza: Gaia Baiocchi, vicaria, e Giorgia Capanna.

EXPORT: NEGLI USA IL 10% DELLE VENDITE

La sfida dei numeri vede una produzione di 7,5 milioni di prosciutti (dato 2023), consumati per due terzi sul mercato nazionale ed un terzo all’estero. Oltre le colonne d’Ercole, i più grandi cultori del Prosciutto di Parma restano gli statunitensi, che importano quasi il 10% dell’intera produzione. Nei confini della vecchia Europa, i maggiori estimatori si concentrano tra Germania, Francia e Regno Unito.

Da sinistra GAIA BAIOCCHI Vicepresidente vicaria ALESSANDRO UTINI Presidente GIORGIA CAPANNA Vicepresidente STEFANO FANTI Direttore

Guardiamo con interesse ai mercati esteri – conferma il Presidente Utiniche hanno grandi margini di crescita, grazie alla fama e al fascino che associa il nostro prosciutto ai più noti brand del made in Italy. La chiave del successo è nelle qualità nutrizionali del Prosciutto di Parma, che può arricchire la dieta di tutti: dagli sportivi alle donne in gravidanza. In questo mandato, infatti, lavoreremo molto su comunicazione, ricerca e sostenibilità”.

SFIDE: LA PSA MINACCIA UN COMPARTO DA 1,7 MILIARDI

La tempesta che, invece, il Consorzio dovrà affrontare è la minaccia della peste suina africana. Una malattia virale che colpisce i cinghiali selvatici e che potrebbe contagiare gli allevamenti suini. Un rischio che va tenuto lontano da un comparto che vale 850 milioni di euro alla produzione e 1,7 miliardi al consumo, con 130 aziende e circa 3.000 addetti in provincia di Parma. La filiera produttiva comprende 3.600 allevamenti suinicoli, 78 macelli e 50.000 persone nell’indotto.

Siamo molto fiduciosi – sottolinea Utinirispetto alle misure di Governo e Regione per realizzare un cordone sanitario e puntare all’eradicazione. Vorrei però ricordare ai consumatori che proprio le lunghe stagionature consentono al Prosciutto di Parma di essere libero da contaminazioni virali. È un prodotto sano, senza conservanti e additivi, di altissima qualità”.

Il nuovo CDA

IL NUOVO CDA DELLA FILIERA DEL PROSCIUTTO DI PARMA

Gli altri componenti del nuovo Consiglio di amministrazione sono Lorenzo Boschi, Tito Brindani, Andrea Casa, Pier Arnaldo Fontana, Laura Gallina, Francesco Galloni, Gabriele Giacometti, Alessandro Leoncini, Marco Martelli, Francesco Piazza, Gian Marco Rossi, Paolo Sassi, Giorgio Tanara, Paolo Tanara, Mattia Zambroni, Morris Tomasoni (allevatori), Giuseppe Varazzani (macellatori) e Giuseppe Beretta (confezionatori).

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