Digitalizzazione nell’agroalimentare: il caso del Parmigiano Reggiano Dop

Una ricerca dei dipartimenti di Agricoltura delle Università di Padova e Perugia indaga l’impatto del processo di digitalizzazione su governance e transizione ecologica
Digitalizzazione nell’agroalimentare: il caso del Parmigiano Reggiano Dop

Una recente ricerca realizzata in collaborazione dai dipartimenti di Agricoltura delle Università di Padova e Perugia ha analizzato le caratteristiche di una strategia integrata di digitalizzazione guidata da un’organizzazione collettiva, integrando la prospettiva del Sistema socio-cyber-fisico (Scps) nel sistema agroalimentare. L’obiettivo era quello di rivelare come il processo di digitalizzazione plasmi e impatti sulla governance delle azioni collettive in uno scenario di transizione ecologica. Questo caso di studio ha esaminato in particolare il sistema di produzione e il Consorzio per la tutela del Parmigiano Reggiano Dop.

I RISULTATI DELLO STUDIO

La ricerca ha consentito di individuare una rete di applicazioni degli strumenti digitali adottati in diversi ambiti aziendali del Consorzio del Parmigiano Reggiano e del suo sistema produttivo. Secondo gli autori, “questa rete di funzioni aziendali integrate può essere vista come il segno distintivo della strategia di digitalizzazione elaborata dal Consorzio all’intersezione con gli ambiti sociali e fisici circostanti, rafforzando il radicamento nel sistema di produzione”.

UNA STRATEGIA DIGITALE PER IL PARMIGIANO REGGIANO DOP

Questa ricerca può quindi contribuire a individuare gli elementi fondamentali della rete digitale alla base della strategia di digitalizzazione del sistema produttivo del Parmigiano Reggiano Dop. “È importante affrontare eventuali limitazioni esistenti e conflitti emergenti – si legge nei risultati dell’analisi – al fine di garantire un efficace monitoraggio della qualità e la tracciabilità del formaggio senza alcun pregiudizio per le risorse naturali dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano. Ciò deve essere fatto in modo da non compromettere i processi produttivi distintivi, che sono profondamente radicati nelle tradizioni locali e richiedono tecniche specializzate e ad alta intensità di manodopera”.

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