“Il mare nel Dna aziendale e, quindi, la capacità di scegliere i prodotti migliori per portarli sulla tavola dei consumatori”. È questa la strategia che ha consentito a Zarotti Spa di Parma di raggiungere importanti obiettivi anche nel 2023, chiudendo il bilancio con 39 milioni di ricavi. A Parma sorge il centro logistico dell’azienda di conserve ittiche nata nel Cilento, che per selezionare i propri prodotti punta soprattutto “sulla qualità nutrizionale – spiega il Ceo Giovanni Palmieri (nella foto) – l’aspetto che i consumatori premiano di più”.
L’anno scorso Zarotti, che conta circa duecento dipendenti, ha lavorato e commercializzato circa 300 tonnellate di alici fresche provenienti dall’area del mar Cantabrico, inconfondibili per essere spesse, robuste e di pezzatura maggiore. “L’oceano Atlantico concede ai prodotti una bella corposità, e le alici sono più polpose e più adatte per avviare la lavorazione dell’acciuga sotto sale”, sottolinea Palmieri. Ma se oggi le alici arrivano in Italia dalla costa settentrionale della Spagna per essere lavorate, “occorre ricordare che sono stati i siciliani a trasferirsi sulla coste spagnole e ad avviare per primi, a fine Ottocento, la salatura delle acciughe”. Zarotti produce anche tonno, sgombro, salmone e frutti di mare, trasformati in diverse linee che arrivano al consumatore soprattutto tramite la grande distribuzione. L’azienda realizza anche prodotti per private label.
L’ATTENZIONE DI ZAROTTI PER LA SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità è “un caposaldo aziendale irrinunciabile”, che pervade ogni aspetto dell’impresa, a partire dal rispetto per il mare. La pesca delle alici avviene da marzo a ottobre, nelle notti senza luna – esemplifica Palmieri – ei pesci sono raccolti con reti a cerchio rispettose dei fondali marini”.
Nel 2022 l’azienda ha ottenuto la Plastic free certification, perché per il packaging usa solo carta, vetro e latta totalmente riciclabili. Nel 2023 ha ottenuto il rinnovo di questa certificazione, raggiungendo il “grade C”. Zarotti è stata anche la prima azienda alimentare italiana a scegliere le etichette Upm Raflatac e il loro materiale autoadesivo Ocean action label, realizzate con scarti e rifiuti plastici abbandonati rinvenuti entro 50 chilometri dalle coste e considerati ad alto impatto ambientale a causa del rischio di finire in mare.