Il rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati realizzato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati mette in luce la positiva performance del comparto frozen nel 2023. Lo scorso anno i consumi delle referenze sottozero hanno compiuto un altro piccolo passo avanti, con i volumi cresciuti dello 0,14% a 1.016.358 tonnellate, mentre a valore il progresso è stato più marcato: vendite per 5,8 miliardi (+6,5% sul 2022).
I TREND DEI VARI CANALI
I consumi domestici dei surgelati rappresentano il 63,4% del totale, mentre nel fuoricasa hanno toccato quota 295.812, pari al 29,1 per cento. Proprio l’out of home ha registrato una crescita del 5,3% rispetto all’anno precedente, compensando sia la piccola diminuzione del Retail (-1,1%) sia quelle, più significative, del door to door (-8%) e dell’e-commerce (-5%), che cubano rispettivamente 66.971 e 9.500 tonnellate.
La lieve contrazione del canale retail arriva dopo anni di grandi espansioni e, come sottolinea il report, la diffusione dei prodotti surgelati tra le famiglie italiane è rimasta comunque alta, con un aumento nei consumi domestici di quasi dieci punti percentuali (+9,4%) rispetto ai livelli pre-pandemici (2019).
I PRODOTTI PIÙ CONSUMATI
I vegetali surgelati sono la categoria più consumata nel retail con oltre 215.000 tonnellate (-1,9%). I vegetali preparati (con 22.380 tonnellate) registrano invece una performance pienamente positiva, conquistando un +3,7% rispetto al 2022 e ribadendo, ancora una volta, il ruolo dei vegetali surgelati come comfort food, scelti per la loro capacità di soddisfare la richiesta di benessere e di elevati contenuti nutrizionali che da sempre li accompagnano.
Sul secondo gradino del podio ci sono invece le patate: 110.500 tonnellate acquistate e una crescita dell’8% sul 2022. Poi arrivano i prodotti ittici con 92.500 tonnellate, suddivise tra ittico preparato panato (33.000 ton) e pesce naturale (59.000 ton), Seguono, al quarto posto in classifica, i piatti pronti, ossia primi e secondi piatti, contorni ricettati e alimenti con proteine vegetali, che si attestano su oltre 66.600 tonnellate (-1,1% sul 2022).
FOCUS SULLE PIZZE SURGELATE
Il segno è negativo, ma c’è una spiegazione: la piena ripresa dei consumi fuoricasa avuta nel 2023. Per questo le pizze hanno registrato una contrazione del 6,2% scendendo a 63.500 tonnellate. Va comunque segnalato come questo segmento prosegua nell’innovazione introducendo, ad esempio, nuovi formati e ingredienti, per restare al passo con le diverse esigenze dei consumatori.
Da non dimenticare, infine, le specialità salate (pancake e altri prodotti), che hanno mantenuto quota 33.300 tonnellate (- 0,5%); pane e paste surgelate hanno invece registrato un aumento dell’1,3% raggiungendo oltre 5.730 tonnellate.
L’ANALISI DEL PRESIDENTE DI IIAS
“Il 2023 è stato un anno di sfide titaniche: dall’approvvigionamento delle materie prime, ostacolato nei primi mesi dell’anno da eventi climatici estremi come la siccità, alle gravi difficoltà incontrate nella logistica e nei trasporti a livello globale, fino all’implacabile aumento dell’inflazione, particolarmente penalizzante nel comparto alimentare – spiega il Presidente IIAS, Giorgio Donegani -. Nonostante queste criticità l’anno si è chiuso positivamente. Le rilevazioni condotte sui primi cinque mesi del 2024 rivelano poi un dato incoraggiante anche in relazione al retail, che indica l’ottima tenuta degli acquisti con un lievissimo calo a volume del -0,5% rispetto all’anno precedente (-1,1%). Negli ultimi anni, i surgelati hanno dimostrato di essere ottimi alleati dei consumatori in ogni occasione. Tra le ragioni alla base di questo apprezzamento, ci sono anche il gusto e la convenienza economica che questi prodotti garantiscono, come confermano le evidenze emerse da due recenti ricerche che abbiamo condotto quest’anno, per la prima volta, con la società AstraRicerche. È emerso, infatti, che per oltre la metà degli italiani, al palato i prodotti surgelati risultano preferiti ai freschi per bontà, consistenza e percezione di freschezza: lo sostengono i risultati di un Blind Taste Test, secondo cui per il 61% degli intervistati il gusto del minestrone surgelato è migliore del fresco; per il 64% lo è quello del merluzzo e per il 66% i fagiolini in versione frozen sono più buoni dei freschi. Anche in termini di convenienza economica – conclude il Presidente Donegani – i surgelati hanno abbattuto un vecchio tabù, rivelandosi meno costosi dei freschi”.
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