Agricoltura e agroalimentare sono “il petrolio dell’Italia”. Dai grandi della Terra, da domani riuniti al G7 Agricoltura di Siracusa, “queste parole tuonano nel bel mezzo della terza alluvione che ha colpito sempre le stesse zone dell’Emilia-Romagna”. A sottolinearlo è una lettera aperta di Confagricoltura Emilia-Romagna, rivolta proprio ai rappresentanti delle economie più sviluppate del mondo riuniti a Ortigia (Sr) in occasione del G7 Agricoltura. “I leader europei – prosegue la lettera – ci ricordano che perdere pezzi del settore primario significa sfasciare intere comunità e con esse l’imprenditoria agricola, che per secoli ha dato forma a quel ‘food made in Italy’ capace di penetrare i mercati mondiali e di crescere sempre di più. Dati certi dell’ennesimo disastro naturale o ‘innaturale’ non ce ne sono, si parla di centinaia di migliaia di euro di danni alle colture ma poco importa quando la maggior parte delle aziende agricole sfregiate, per ben tre volte in sedici mesi, sta pensando di chiudere”.
Confagricoltura Emilia-Romagna, la cui base associativa è costituita da oltre 12.000 aziende agricole, chiede alle istituzioni “risposte concrete e veloci”, confida “nell’operato del nuovo commissario per l’alluvione Irene Priolo, e vuole ringraziare tutti coloro che non hanno mai smesso di credere ai valori della terra, coloro che continuano a tenere alta l’attenzione sulla grave crisi che sta attraversando il comparto in Emilia-Romagna tra alluvioni e frane, persino con l’incubo della peste suina che minaccia di entrare negli allevamenti”.
La Confagricoltura regionale ringrazia anche “tutti coloro che si sono adoperati per prestare aiuto a cittadini e imprese, ai tanti soccorritori e volontari, ma anche ai media per il racconto puntuale. Ringraziamo per l’impareggiabile lavoro il servizio pubblico e le emittenti televisive e radiofoniche che stanno seguendo passo passo la nuova drammatica emergenza raggiungendo anche zone isolate da più di un anno, i quotidiani del territorio che non mancano di catturare la realtà grazie a servizi di cronaca dettagliati e testimonianze dirette”.