A Napoli si è aperto ieri il “Buffalo Mozzarella Milk Products”, primo congresso internazionale dedicato alla mozzarella di bufala. Un evento che prosegue anche oggi e fa il punto sulle prospettive future di un prodotto che, come ha ricordato nel discorso di apertura il Presidente del Consorzio di tutela Domenico Raimondo, “vale circa il 14% del Pil della Campania, con 15.000 addetti nell’indotto”.
La due giorni vede la presenza tra gli altri di ospiti provenienti da India, Stati Uniti, Europa, Australia, Nuova Zelanda e Brasile. “Il gotha del settore lattiero–caseario mondiale – sottolinea Raimondo – e ricordo che tra l’India e il resto dell’Asia vi sono 200 milioni di capi bufalini mentre in Italia ne abbiamo 410.000 circa con la nostra razza bufala mediterranea. Eppure abbiamo realizzato una filiera unica al mondo dove alleviamo questi animali, produciamo il latte e lo trasformiamo in mozzarella di bufala; e gli altri paesi, dal Sudamerica all’Asia, ci guardano con rispetto e riguardo”.
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha specificato che “con un fatturato di 750 milioni di euro al consumo nel 2022 ed una produzione certificata che ha raggiunto i 55,6 milioni di chilogrammi, la mozzarella è apprezzata a livello internazionale. Infatti, il 40% della produzione è destinata all’estero con Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna che da sole rappresentano oltre il 60% dell’export”.
All’evento ha preso parte anche Afidop, l’associazione formaggi italiani Dop e Igp, ospite della tavola rotonda “Essere o non essere sicuri e sostenibili? Confronto tra diversi scenari nel commercio di alimenti e latticini coltivati in laboratorio”. Antonio Auricchio, Presidente di Afidop, ha sottolineato: “La sostenibilità è ormai una priorità strategica e trasversale per i formaggi Dop e Igp che, con 5,2 miliardi di euro di valore alla produzione, sono la prima categoria del cibo della Dop economy per fatturato e un asset importante del made in Italy. Da tempo Afidop ha intrapreso un percorso per promuovere pratiche sostenibili all’interno della filiera, con un gruppo di lavoro dedicato e gettando le basi per le linee guida alla compilazione del report di sostenibilità previsto dal nuovo regolamento UE sulle indicazioni geografiche. Sulla scia di questo impegno Afidop ha commissionato uno studio volto a valutare il rischio per i consumatori e l’impatto ambientale, attraverso l’analisi del life cycle assessment, degli alimenti di origine animale prodotti in laboratorio. La ricerca sarà pubblicata entro il 2025 e ci permetterà di analizzare il reale impatto ambientale e sociale delle produzioni in laboratorio, fornendo evidenze scientifiche che dimostrino la sostenibilità delle produzioni tradizionali che ci impegneremo a tutelare per il loro valore economico, sociale e ambientale”.
MOZZARELLA DI BUFALA, UNA NUOVA ROAD MAP PER IL FUTURO DEL SETTORE
Il documento finale della due giorni di Napoli, condiviso dai rappresentanti delle principali organizzazioni mondiali del settore lattiero-caseario, sarà portato all’attenzione del G7 dell’Agricoltura, in corso a Ortigia (Sr).
Il documento richiama la necessità di “dire basta ad attacchi indiscriminati e fake news sulle produzioni agroalimentari, anche di eccellenza”; rilancia il “no ai cibi artificiali o a base cellulare fatti in laboratorio”; invoca un “sì invece a una maggiore trasparenza in etichetta a tutela del consumatore, con l’indicazione obbligatoria per riconoscere i prodotti a base vegetale e utilizzare correttamente i termini ‘latte’ e ‘formaggio’”.
Il congresso internazionale che si è chiuso oggi è il preludio del “World Buffalo Congress”, il congresso mondiale sulla bufala che l’Italia tornerà ad ospitare nel 2026 proprio a Napoli. Un’ulteriore testimonianza della valenza internazionale che ha oggi la filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop.