La Puglia dell’agroalimentare cresce nell’internazionalizzazione

Al Food Summit Puglia, evento di Gruppo Food, presentate due ricerche NIQ e Ice sullo scenario del comparto agroalimentare: nel 2023, la regione è seconda nel Mezzogiorno per produzione e prima in Italia per livelli di occupazione nella filiera
La Puglia dell’agroalimentare cresce nell’internazionalizzazione

Nonostante la tendenza a risparmiare da parte delle famiglie italiane, la prima parte del 2024 registra principalmente trend positivi a valore e volume. È quanto è emerso da una ricerca condotta da NIQ presentata durante la seconda edizione del Food Summit Puglia, l’evento di Gruppo Food, in scena mercoledì 11 settembre presso la Sala Murat di Bari, che ha messo in evidenza l’impatto della filiera agroalimentare pugliese nelle strategie per l’internazionalizzazione. Partner del Food Summit regionale BdM Banca, Capurso Azienda Casearia, DHL Global Forwarding, Molino Casillo, Nuova Castelli e Ambrosi, Oropan, Media XL.

LE ECCELLENZE PUGLIESI CONQUISTANO I CONSUMATORI

La ricerca, infatti, mostra come l’81% dei consumatori pianifica di comprare meno cibo, il 47% pensa di ridurre l’acquisto dei prodotti non food e il 35% taglia su quelli destinati alla salute, bellezza e cura della persona. Si tratta di un trend di crescita del valore a discapito dei volumi, in quanto il carrello delle famiglie predilige le eccellenze del territorio, come dimostra il primato dell’olio d’oliva, che a luglio è cresciuto a valore (+47%), ma non a volume (+14,4%).

“In Italia abbiamo una polarizzazione tra famiglie con figli a reddito basso e famiglie anziane a reddito alto. Nel 2024 si registrano volumi in ripresa sostenuti da prezzi in calo e promozioni che tornano a crescere – osserva Eleonora Formisano, Senior Business Development Manager NielsenIQ –. Le eccellenze pugliesi conquistano la fiducia degli italiani: in particolare friselle e olio pugliese conquistano tutta l’Italia, la burrata invece è scelta dalle famiglie più giovani che possono spendere un po’ di più”.

LA PUGLIA SBANCA ALL’ESTERO

Secondo i dati forniti dall’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, nel 2023 la Puglia è l’ottava regione italiana per export dei prodotti agroalimentari, contribuendo al 4,1% del totale nel 2023 (+5,7% vs 2022).Tra i principali prodotti esportati ci sono frutta e verdura per un valore di 579,8 Mln (+22,8%), cereali per 374,8 Mln (+14,8%) e lavorazione farine per 336,9 Mln (13,3%). I principali paesi destinatari dei prodotti pugliesi sono Germania (675,6 Mln; 26,6%), Francia (222,3 Mln; 8,8%), Spagna (163,4 Mln; 6,4%), Regno Unito (125,4 Mln; 4,9%) e Usa (123,5 Mln; 4,9%).

La filiera agroalimentare pugliese è la quarta regione italiana per crescita con un fatturato di circa 12,9 miliardi (di cui 7,6 di prodotti food&beverage) e 5,3 del comparto agricolo (+18,7% nel 2021 vs 2015).

Dal rapporto Ice emergono alcuni consigli per rafforzare la competitività della filiera agroalimentare in Puglia: “È necessario integrare le tradizioni enogastronomiche pugliesi (la regione è al terzo posto, dopo Sicilia e Sardegna, per vacanze enogastronomiche ndr) con il turismo culturale, creando percorsi che attraggano turisti e consumatori stranieri. – spiega Brunella Saccone, Dirigente Ufficio Agroalimentare Ice Agenzia –. Inoltre, è opportuno sviluppare anche piattaforme di e-commerce che ripercorrano i percorsi enogastronomici e vendano anche i relativi prodotti all’estero, rafforzare la collaborazione tra gli stakeholder del settore agroalimentare e turistico della Regione per la promozione dei prodotti pugliesi nel mondo”.

IL RUOLO DEL CAPITALE UMANO

Altro primato per la Puglia riguarda la crescita di occupazione nella filiera agroalimentare: la regione è prima in Italia con 313.000 occupati, di cui 37.300 nel food&beverage e 275.700 nel comparto agricolo (+190,8% nel 2021 vs 2015). Infine, la Dop Economy pugliese vale 678 milioni di euro, nona regione italiana per valore con 60 filiere Dop-Igp e 17 mila operatori. 

Per dare una spinta all’internazionalizzazione del comparto agroalimentare pugliese, la collaborazione tra produttori è necessaria per valorizzare i prodotti territoriali e aumentare la loro competitività a livello globale. Un gioco di squadra vincente, come dimostrano gli esempi virtuosi del Consorzio Burrata Andria Igp e Consorzio del Pane di Altamura Dop, e gli attori della Gdo e del Retail, bravi a valorizzare le eccellenze regionali a scaffale, dando spazio alle tipicità territoriali, valorizzandole anche attraverso i propri partner all’estero.

Fondamentale, infine, l’apporto delle istituzioni bancarie, figure fondamentali nel sostegno alle imprese, chiamate ad intraprendere un percorso di investimenti sostenibili finalizzati al raggiungimento degli obiettivi e delle strategie poste dall’Action Plan Ue e dall’Eu Green Deal. “Le Banche – ha spiegato Pasquale Casillo, Presidente BdM Banca emergono come attori chiave nel  processo di transizione verso la sostenibilità,  fornendo finanziamenti agevolati progettati per rispondere  alle esigenze di  sostenibilità delle aziende”.

I PROTAGONISTI SUL PALCO

Al Food Summit Puglia sono intervenuti alcuni tra i principali player dell’industria, della grande distribuzione e dei servizi pugliesi: Riccardo Cassetta, Vicepresidente Federalimentare; Matteo Sanguedolce, Presidente Consorzio Tutela Burrata Andria Igp; Lucia Forte, Presidente Consorzio Pane Altamura Dop; Michele Sgaramella, Direttore Commerciale Apulia Distribuzione; Francesco Di Nardo, Direttore Business Unit B2B Maiora; Moreno Bellinzona, Direttore Vendite Megamark; Edy Gambetti, Vicepresidente Coop Alleanza 3.0; Alessandro Simone, Country manager Lulu Group; Leonardo Volpicella, Ad Pescaria.  

La presentazione di Brunella Saccone, Dirigente Ufficio Agroalimentare Ice Agenzia
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La tavola rotonda dedicata al retail
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