Costa d’Oro, storica azienda di Spoleto, tra i leader italiani nella produzione d’olio d’oliva, ha lanciato il Manifesto della Produzione Olivicola, una raccolta di testimonianze e di pratiche per un’agricoltura più sostenibile e che mantenga elevata la qualità della produzione. Basato sui principi di conoscenza, condivisione e crescita, il Manifesto ha l’obiettivo di rafforzare la competitività e la qualità puntando sulla sostenibilità come fattore chiave.
Il documento, presentato ufficialmente lo scorso 11 settembre a Roma, vede il tema della “Sostenibilità come leva competitiva di produttività e alta qualità” al centro del Volume 1, che delinea un percorso chiaro per fare sistema e innovare la filiera olivicola italiana. Si tratta, infatti, di un vero e proprio piano d’azione che mira ad affrontare anche e soprattutto la sostenibilità economica della filiera: valorizzare ogni parte del frutto dell’olivo è la vera sfida – come sottolineato dal professor Maurizio Servili dell’Università di Perugia – dal momento oggi solo il 15-20% del frutto che diventa olio viene opportunamente remunerato sul piano economico.
LA SFIDA DELL’OLIVICOLTURA ITALIANA
Oltre a questo aspetto, il settore si trova oggi a dover affrontare diverse sfide. L’Italia, uno dei leader mondiali nel settore olivicolo, con una produzione di qualità e oltre 500 varietà di olive, non può trascurare i nodi rappresentati dai cambiamenti climatici, dalla necessità di innovazione tecnologica e dalla frammentazione delle strutture produttive; per questo, per poter mantenere la posizione di vertice in un contesto di consumo globale in crescita, è necessario un cambio di paradigma.
PLANET O-LIVE ACADEMY: CONOSCENZA E INNOVAZIONE AL CENTRO
Per proseguire in questa direzione, accanto al Manifesto, Costa d’Oro propone la “Planet O-live Academy“ come strumento fondamentale per guidare la transizione. L’Academy, infatti, coinvolge università, agricoltori, frantoiani e associazioni di settore per creare un ecosistema collaborativo. Come evidenziato dal professor Luca Sebastiani dell’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Sant’Anna di Pisa, “la chiave è far dialogare tutti gli attori della filiera, condividere esperienze e soluzioni per rendere la ricerca scientifica più vicina alle necessità degli olivicoltori”.
Per questo motivo, le “Storie di Academy” contenute nel Manifesto condividono esperienze concrete di progetti realizzati da olivicoltori che mettono a disposizione le loro buone pratiche sostenibili, commentate e sostenute dalle conoscenze accademiche e dalla consulenza di tecnici agronomi. L’olivicoltore Pierluigi Taccone, ad esempio, racconta come l’aver puntato sulla qualità e sulla sostenibilità abbia compensato economicamente una produzione minore e riporta l’esperienza della collaborazione con il prof. Sebastiani, da cui è provenuto lo stimolo a piantare un ettaro di olivo super intensivo per testare le progettualità concordate nell’ambito della Planet O-live Academy.
OBIETTIVI AMBIZIOSI PER UNA NUOVA ERA DELL’OLIVICOLTURA
Attraverso gli strumenti di divulgazione rappresentati dal Manifesto e dall’Academy, Costa d’Oro si pone, tra i suoi obiettivi, anche quello di piantare, recuperare e gestire in modo sostenibile oltre un milione di alberi entro il 2030, per contribuire alla necessaria svolta sostenibile del settore agricolo, prendendosi cura del Pianeta. Per questo il piano di sostenibilità e l’Academy di Costa d’Oro sono attivamente impegnati affinché la filiera divenga a scarto zero e ogni componente del frutto e del processo generi valore.