La pasta di Gragnano celebra i 20 anni dalla nascita del Consorzio. E lo fa registrando una significativa crescita: i pastifici, che nel 2004 erano una decina, secondo il Sole 24 Ore oggi sono 23, di cui 15 associati al Consorzio di tutela e promozione. Nel 2013, la Pasta di Gragnano ha ottenuto il marchio Igp, primo riconoscimento comunitario di qualità assegnato ad un tipo di pasta in Italia e in Europa. Tre le imprese di maggiori dimensioni: Garofalo, Di Martino, Liguori. Nel ventennio 2004-2024 la produzione è quasi raddoppiata, arrivando agli attuali 100 milioni di tonnellate l’anno, con un giro d’affari di circa 400 milioni di euro e 400 occupati.
GDO, CANALE DI VENDITA PREFERENZIALE
La Pasta di Gragnano Igp è il decimo prodotto assoluto per valore tra le Dop e Igp food italiane, e il secondo tra quelli del Mezzogiorno, secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2023. Buono anche il trend: il 2023 ha consolidato e confermato i dati del 2022, con oltre il 50% della produzione destinato all’export. Per il 2024 il Sole 24 Ore stima un nuovo incremento della produzione, nell’ordine del 5% circa. Al momento è in corso la definizione di un accordo tra aziende leader della pasta e del pomodoro.
La pasta di Gragnano arriva sia sugli scaffali della Gdo (70% della produzione) sia nel canale Horeca (20%), ma anche in piccoli esercizi al dettaglio e gastronomie d’eccellenza. In occasione del ventesimo anniversario del Consorzio, nei giorni scorsi si è tenuta un’edizione speciale di “Gragnano città della pasta”, kermesse gastronomica che si svolge ogni anno a settembre ed è caratterizzata anche dall’iniziativa “Pastifici aperti”. Quest’anno gli organizzatori hanno registrato la presenza di ben 30.000 visitatori.