La pasta fresca, simbolo della tradizione culinaria italiana, è generalmente associata al periodo invernale, ma recenti dati raccolti da Tuidi, start up del foodtech, mostrano come le dinamiche di vendita di questo prodotto siano influenzate da molteplici fattori, tra cui stagionalità, posizione geografica, e presenza turistica.
UN PRODOTTO DESTAGIONALIZZATO GRAZIE AL TURISMO
Un’analisi dettagliata delle vendite in diversi punti vendita distribuiti tra il Nord e il Sud Italia conferma che, in media, le vendite di pasta fresca aumentano del 28% al nord e del 30% al sud durante la stagione invernale, rispetto alla media delle altre tre stagioni. La settimana che precede Natale e Capodanno registra un picco significativo: al nord le vendite aumentano del 65%, mentre al sud si assiste a un incremento impressionante del 188 per cento. Ma la novità che emerge è che con un +91% di vendite di pasta fresca in estate, il prodotto diventa il souvenir preferito da portare in valigia al rientro delle vacanze.
Particolarmente significativa in tal senso è l’analisi di due supermercati situati in Puglia, uno ad Alberobello, rinomata meta turistica, e l’altro a Bari, in un quartiere residenziale, che ha mostrato dati diametralmente opposti. Durante l’estate, il punto vendita di Alberobello ha registrato un aumento delle vendite del 91% rispetto a quello di Bari. Facile dedurre che tale differenza possa essere imputabile al differente flusso turistico.
STAGIONALITÀ E PROMOZIONI, LEVE DI VENDITA
Stagionalità, ma anche strategie promozionali, che giocano ovviamente un ruolo significativo. Una promozione sui sughi pronti potrebbe portare ad incrementi del 11% nelle vendite di pasta fresca, evidenziando come l’impatto di variabili esogene ed endogene, come le condizioni meteorologiche, la stagionalità e le promozioni, possa essere quantificato in anticipo, consentendo di sapere come agire sulle vendite future. Non tutti i prodotti sono influenzati ogni giorno da variabili esogene o da comportamenti particolari di altre referenze, tuttavia, sfruttare un algoritmo di intelligenza artificiale, permette di non tralasciare anche i casi più complessi in cui queste situazioni si verificano.
“Nel contesto dinamico e competitivo della Gdo, è cruciale anticipare gli andamenti del mercato, prevedendo come questi impattano ogni volta le vendite – afferma Andrea Paparella, Responsabile commerciale Tuidi –. Infatti, conoscere il perché della performance dei singoli prodotti è un’indicazione fondamentale non solo per la gestione dello stock. Basti pensare all’esposizione assortimentale. Attualmente, la gestione standard del planogramma non consente di affrontare le fluttuazioni future della domanda e talvolta, potrebbe portare alla presenza di un assortimento non in linea con le richieste di un mercato in continua evoluzione. Questo problema viene superato grazie all’AI, che, prevedendo le vendite future, è in grado di fornire suggerimenti anche per gli assortimenti, rendendo disponibile, nella quantità corretta, anche la pasta fresca in un periodo atipico per la maggior parte dei negozi”.