Il recente incontro tra i soci dell’OI pomodoro da industria Nord Italia con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi è stato un’occasione per tracciare un primo bilancio dell’andamento della campagna 2024.
La raccolta è tuttora in corso, ma registra alcune difficoltà che si sono presentate già a partire dai trapianti avviati in primavera. A maggio gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con le piogge persistenti; molti trapianti sono slittati a giugno e per questo il raccolto si protrarrà anche a settembre. Giugno, invece, si è caratterizzato per una forte instabilità meteorologica che ha esposto le piantine al rischio di patogeni. Il grande caldo dalla metà di luglio a tutto il mese di agosto, poi, ne ha ostacolato la crescita. Al 4 settembre scorso era stato raccolto poco più del 50% del pomodoro contrattato; una percentuale inferiore rispetto all’andamento medio dell’ultimo quinquennio nella stessa settimana.
Sia i produttori agricoli sia i trasformatori stanno facendo i conti con le basse rese, che da dichiarazioni delle Organizzazioni di Produttori sono in media pari a 60 tonnellate per ettaro contro le 74 medie registrate dall’OI pomodoro da industria Nord Italia negli ultimi cinque anni.
Le quantità di pomodoro raccolte sono inferiori alle aspettative, e questo fa presagire un ammanco di prodotto a fine campagna rispetto alle quantità contrattate. Ma la qualità del pomodoro è elevata: il grado brix è pari a 5,12, un valore mai registrato finora nel Nord Italia.
COSTI E PROSPETTIVE
In questo contesto gli agricoltori hanno dovuto sostenere alti costi in campo per difendere le piante di pomodoro da possibili malattie, ma le rese di produzione restano comunque basse, causando un mancato reddito per gli operatori. Allo stesso tempo, i quantitativi ridotti di pomodoro che giungono ai trasformatori non permettono alle imprese di far lavorare le linee a pieno regime, generando basse rese di trasformazione con conseguente aumento dei costi.
Si prospetta, quindi, un buon numero di superfici programmate per la raccolta a settembre, mese in cui l’esito produttivo è quanto mai incerto. Si potrà infatti proseguire con la raccolta se il meteo continuerà a essere stabile, mentre si potrà determinare un ulteriore ammanco di prodotto se condizioni avverse dovessero impedire la maturazione e la raccolta del pomodoro.
“La campagna 2024 è condizionata da due criticità: la piovosità e l’assenza di un contratto quadro d’area”, ha dichiarato Tiberio Rabboni, Presidente dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia. “La piovosità ha determinato alti costi e base rese in campo che stanno causando uno sbilanciamento tra costi e ricavi per i produttori agricoli; parallelamente, ha causato l’aumento dei costi industriali per le imprese di trasformazione. Congiuntura che si verifica in un momento in cui il mercato internazionale è saturo di derivati del pomodoro con una prevedibile diminuzione dei prezzi. Le regole condivise dell’OI hanno comunque consentito alla filiera di acquisire tutte le informazioni necessarie per affrontare la campagna in maniera organizzata. Tuttavia, ritengo fondamentale che il dialogo fra le parti inizi immediatamente al termine della campagna di raccolta per raggiungere al più presto l’accordo quadro d’area 2025. In questo contesto, sarebbe auspicabile un diverso approccio del meccanismo delle coperture assicurative. Sarebbe utile che dichiarare lo stato di emergenza legato agli eventi meteo puntualmente documentati dalle OP. Inoltre, a sostegno della competitività del nostro settore sui mercati internazionali si pone la necessità di un adeguamento del premio accoppiato per i produttori del pomodoro da industria”.
Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura Emilia-Romagna, ha sottolineato come “la filiera del pomodoro stia attraversando un anno difficile, ma come Regione vogliamo aiutare il comparto ad affermarsi e consolidarsi ancora di più nel futuro. Per questo confermo la volontà di mettere in campo una strategia che dia una prospettiva a una filiera insostituibile per l’Emilia-Romagna, attraverso l’istituzione di bandi e finanziamenti sia per la parte agricola sia per quella industriale. Inoltre promuoveremo politiche a sostegno della filiera, proponendo l’aumento del premio accoppiato al pomodoro. Abbiamo in cantiere anche diversi progetti per aumentare gli invasi di stoccaggio di acqua in regione. Dobbiamo comunque impegnarci per valorizzare la distintività del nostro pomodoro e dei nostri prodotti, che sono buoni, sicuri e sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale”.